Nelle regioni carsiche il rischio di contaminazione delle acque sotterranee è maggiore di quanto si credesse

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Nelle regioni carsiche il rischio di contaminazione delle acque sotterranee è maggiore di quanto si credesse

Le sostanze inquinanti penetrano più rapidamente nell’acqua potabile. Il Mediterraneo tra le regioni più a rischio
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L’intero ecosistema del pianeta, compresi gli esseri umani, dipende dall’acqua pulita. Quando si formano le rocce carbonatiche si hanno aree carsiche, dalle quali ottiene l’acqua potabile circa un quarto della popolazione mondiale.

Il nuovo studio “Risk of groundwater contamination widely underestimated because of fast flow into aquifers”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da un team di ricercato tri internazionale (al quale hanno partecipato anche Marta Filippini dell’università di Bologna e Giorgia Lucianetti dell’università Roma Tre), ha studiato la velocità con la quale gli inquinanti possono raggiungere l’approvvigionamento idrico sotterraneo nelle aree carsiche e come questo potrebbe influire sulla qualità dell’acqua potabile.

Il team guidato dal tedesco Andreas Hartmann dell’Universität Freiburg ha confrontato il tempo impiegato dall’acqua per filtrare dalla superficie al sottosuolo con il tempo impiegato dagli inquinanti per decomporsi nelle regioni di roccia carbonatica in Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

All’Universität Freiburg ricordano che «Le precedenti applicazioni di modelli idrologici continentali o globali si sono concentrate principalmente sul verificarsi di inondazioni o siccità e sulla disponibilità generale di acqua potabile. Tuttavia, a queste grandi scale, gli scienziati hanno prevalentemente trascurato la qualità dell’acqua come fattore importante per la potabilità dell’acqua, in particolare la velocità con la quale gli inquinanti possono filtrare dalla superficie terrestre nelle acque sotterranee attraverso crepe o fessure».

I risultati del nuovo studio – finanziato dall’ Emmy-Noether-Programm della Deutschen Forschungsgemeinschaft  nell’ambito del progetto di Andreas Hartmann “Valutazione globale dello stress idrico nelle regioni carsiche in un mondo in cambiamento” – dimostrano che «Nelle regioni carsiche, che sono caratterizzate da un aumento della presenza di crepe o fessure, il rischio di inquinamento da inquinanti degradabili come pesticidi, farmaci o agenti patogeni è significativamente più alto di quanto previsto in precedenza. Sebbene gli inquinanti siano considerati di breve durata, a seconda del periodo di decomposizione, fino al 50% di essi può ancora raggiungere le acque sotterranee».

I ricercatori dimostrano che la ragione principale di questo inquinamento delle falde idriche potabili sotterranee «Sono le rapide vie di infiltrazione che consentono a grandi quantità di acqua infiltrata di raggiungere le acque sotterranee in breve tempo. Soprattutto nelle regioni con suoli sottili, come la regione mediterranea, gli inquinanti sulla superficie possono così filtrare rapidamente e in alte concentrazioni nel sottosuolo durante i grandi eventi di pioggia.

Il team di Hartmann ha dimostrato le conseguenze di tutto questo utilizzando l’esempio del glifosato, il  pesticida degradabile più utilizzato e contestato al mondo. Secondo i loro calcoli, «Il rapido trasporto del glifosato nelle acque sotterranee può far sì che superi i suoi valori permissivi fino a un fattore 19. L’aumento del rischio di inquinamento per l’acqua potabile o gli ecosistemi che dipendono dalle acque sotterranee è particolarmente rilevante per le regioni in cui l’agricoltura dipende da fertilizzanti e pesticidi degradabili».

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