Il maltempo ha colpito duramente la frutta italiana: con le gelate perso 1 miliardo di euro
Coldiretti: persa una ciliegia Made in Italy su quattro, produzione nazionale complessiva attorno agli 80 milioni di chili
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La crisi climatica non si concretizza solo nell’aumento delle temperatura media globale, ma anche da eventi meteo locali che all’apparenza possono sembrare diametralmente opposti: ad esempio l’aprile di quest’anno in Europa è stato il più freddo dal 2003, e in Italia si sono abbattute gelate che hanno danneggiato profondamente l’agricoltura nazionale e in particolare la raccolta della frutta, come mostra il caso emblematico delle ciliegie analizzato da Coldiretti.
«La produzione italiana di frutta – spiega la più grande associazione agricola d’Italia – è stata duramente compromessa dalle gelate con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro, dalle pesche alle albicocche fino alle ciliegie ma danni si contano anche su pere e kiwi».
In particolare le ciliegie, i cui primi raccolti sono adesso in arrivo sui banchi di negozi, mercati e supermercati con circa 10 giorni di ritardo per effetto dell’andamento climatico anomalo, mostrano un drastico crollo nella raccolta: il maltempo ha già decimato una ciliegia Made in Italy su quattro frenando la produzione nazionale a quota 80 milioni di chili, il 25% in meno dell’atteso. L’Italia resta comunque il principale produttore dell’Unione europea, anche se per soddisfare i consumi interni nel 2020 ha comunque importato oltre 14 milioni di chili di ciliegie di cui oltre la metà dalla Grecia e il resto dalla Spagna e dalla Turchia.
Per i prossimi tre mesi – sottolinea la Coldiretti – sarà possibile consumare ciliegie nostrane con la raccolta che è già iniziata in Puglia per poi risalire lungo lo stivale con le produzioni di Vignola, a seguire il Veneto, fino alle raccolte più tardive di fine luglio nelle vallate del Trentino Alto Adige.
I danni al comparto agricolo a causa del clima che cambia, però, restano. Per questo la Coldiretti La «chiede interventi urgenti di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro, ma anche di rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e di sostenere il consumo di frutta italiana facendo attenzione alle etichette di origine obbligatorie per legge».