Come si misura la pioggia, e perchè “bomba d’acqua” non è un termine meteorologico corretto
I litri per m2, i mm di pioggia, la frequenza e l’intensità della pioggia. La diffusione giornalistica di un termine assolutamente inesatto
di Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
La quantità di pioggia caduta
Si misura in mm e però va sempre ricordato che 1 mm di pioggia equivale alla caduta di 1 litro di acqua su 1 metro quadrato superficie orizzontale. In effetti se versate un litro di acqua su una superfice di 1m2, noterete che lo spessore del velo di acqua è proprio 1 mm. L’abitudine a esprimere la quantità di pioggia caduta in millimetri anziché in litri su m2 deriva dall’uso del pluviometro, lo strumento utilizzato per misurarla.
La frequenza della pioggia
In climatologia è importante non solo la quantità assoluta di pioggia caduta, ma anche la frequenza con cui avvengono le precipitazioni, la quale viene espressa con il numero di giorni in un mese, stagione o anno, in cui cade un quantitativo di pioggia superiore a 0.2 mm/h.
L’intensità della pioggia
L’intensità della pioggia (rain rate) è definita come la quantità di pioggia caduta nell’unità di tempo, in genere espressa in millimetri all’ora (mm/h). L’intensità delle piogge è una grandezza che interessa soprattutto gli idrologi e meno i climatologi. È noto che le piogge intense e di breve durata scorrono rapidamente sul terreno provocando fenomeni di erosione e gonfiamento di fiumi o corsi d’acqua con il rischio di piene improvvise, mentre le piogge più diluite nel tempo sono assorbite meglio dal terreno e dalle piante e arricchiscono in misura maggiore le falde sotterraneeIn base alla loro intensità le piogge vengono classificate in pioggia debole fino a 1-2 mm/h, pioggia moderata tra i 2 e i 6 mm/h, di pioggia forte oltre i 6 mm/h. Si parla poi di pioviggine per una pioggia con intensità inferiore a 1 mm/h, di rovescio se, al contrario, si superano i 10 mm/h e di nubifragio se si va oltre i 50 mm/h. Anche le due espressioni “piogge forti” e “piogge abbondanti” non sono equivalenti, ma contengono una sfumatura nel loro significato: entrambe indicano precipitazioni in grado di fornire grosse quantità di pioggia, le prime con episodi intensi ma anche di breve durata, le seconde con piogge generalmente deboli ma prolungate nel tempo. Se poi la pioggia risulta sia forte che abbondante, spesso e volentieri si riflette in un evento alluvionale.
Diametro delle gocce di pioggia
L’intensità si riflette anche nella dimensione delle gocce di pioggia: si va infatti dai 0,2 mm di diametro per una goccia di pioviggine, ai 0,5 mm per la pioggia debole, fino a una dimensione di almeno 1 mm per quella moderata e di 1,5-2 mm per una pioggia forte. In ogni caso il diametro non supera mai i 6 mm, perché le gocce in caduta verrebbero frammentate in goccioline più piccole dalla resistenza offerta dall’aria.
Nubifragio e non Bomba d’Acqua
Con bomba d’acqua si fa riferimento a un termine giornalistico, abusato in modo da creare clamore e indicizzazione in rete, che indica un temporale da 30 a 50 millimetri all’ora concentrato in pochissimo tempo su una piccola zona. Il termine corretto è nubifragio, e non quello tristemente abusato ogni giorno dai media. Alessandro Fuccello dell’aeronautica militare spiegava qualche tempo fa a Panorama: «Il termine bomba d’acqua non è un termine tecnico usato negli ambienti della meteorologia. In meteorologia, per indicare precipitazioni molto intense e violente, legate quasi sempre a nubi temporalesche, si usano termini quali rovesci temporaleschi forti, acquazzoni, nubifragi, o, andando più sul tecnico, celle temporalesche, sistemi convettivi singoli o multipli. Tali termini descrivono fenomeni, anche di breve durata ovvero da mezz’ora a 2-3 ore, che però possono far precipitare sul nostro territorio quantitativi di pioggia o grandine considerevoli fino anche a 70-90 mm/h».
foto copertina di Michele Cavallucci
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci