Chi era Giuseppe Mercalli “Maestro dotto, modesto e generoso”, inventore della omonima “scala di intensità”?
Il 21 maggio del 1850 nasceva a Milano Giuseppe Mercalli, forse lo studioso italiano di terremoti più famoso al mondo. La fama di Mercalli è legata principalmente alla sua scala di intensità, proposta e accettata in Italia all’inizio del XX secolo, e con alcune modifiche utilizzata anche all’estero. La Scala Mercalli, declinata anche come Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) o come Modified Mercalli Intensity (MMI), è usata per “misurare” i terremoti antichi e ancora oggi per valutare gli effetti di quelli attuali e confrontarli con i precedenti.
Ma il ruolo di Giuseppe Mercalli nella sismologia e vulcanologia italiane è molto più ampio. In occasione del “compleanno” del grande scienziato italiano, RAI Radio 3 ha voluto ricordarlo con un audio-racconto, nel quale vengono ripercorsi i passi fondamentali della vita e degli studi di Giuseppe Mercalli: dai ghiacciai alpini al Vesuvio, passando per i maggiori terremoti della fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento: Casamicciola 1881 e 1883, Liguria 1887, Calabria 1894, 1905 e 1907, Massina-Reggio 1908 e molti altri.
La Scala Mercalli, “Le case che si sfasciano e i terremoti (Repetita juvant)”, il bradisismo a Pozzuoli, le salite spericolate sui vulcani, la direzione dell’Osservatorio Vesuviano, la morte misteriosa a Napoli. Di questo e molto altro si parla nella puntata di Wikiradio del 21 maggio alle 14.
Altre informazioni su Giuseppe Mercalli si trovano nella Story map I luoghi di Mercalli realizzata in occasione dell’anno mercalliano.
Testi e voce dell’audio-racconto: Alessandro Amato, INGV
L’autore ringrazia i colleghi dell’INGV Giovanni Ricciardi e Andrea Tertulliani che in occasione dell’Anno Mercalliano (1914) a 100 anni dalla morte, scrissero dei ricordi dello scienziato italiano utilizzati per questo testo. Altro ricordo di Mercalli che è stato consultato è quello di Paolo Gasparini, purtroppo non più tra noi, che approfittiamo per ricordare.
Altre fonti: Alessandro Malladra (1914); Mario Baratta (1915)