Si avvicina la stagione degli uragani
A giugno inizia ufficialmente la stagione degli uragani che, secondo i ricercatori della NOAA, quest’anno sarà più attiva del normale
di Col Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
La stagione degli uragani atlantici, cioè dei cicloni tropicali che si formano al di sopra delle calde acque dell’Atlantico Tropicale, inizia ufficialmente il primo giorno di giugno e si chiude il 30 novembre. Quella di quest’anno, secondo le analisi degli studiosi di diversi centri di ricerca sul clima, tra cui in particolare la NOAA, dovrebbe essere una stagione più attiva del normale, nel senso che dovrebbero formarsi più tempeste e più uragani rispetto alla media.
Secondo gli scienziati del TSR (Tropical Storm Risk) della NOAA quest’anno, nell’Atlantico, ben 16 cicloni tropicali si intensificheranno fino a diventare tempeste tropicali (cicloni al cui interno i venti medi soffino ad almeno 61 km/h) guadagnandosi così un nome. Solo ai cicloni tropicali che raggiungono tale intensità viene infatti assegnato un nome. Mediamente, il numero di tempeste tropicali in un’annata normale è di 14. Ciò significa che gli studiosi della NOAA prevedono appunto un’annata leggermente più attiva del normale. Secondo le previsioni del TSR il numero di uragani, cioè cicloni tropicali in cui il vento medio raggiunga l’intensità di 118 km/h, e di uragani di categoria superiore (venti a oltre 178 km/h), dovrebbe invece essere in linea con la media del trentennio 1991-2020: quindi 7 uragani e 3 uragani di categoria superiore.
Secondo gli studiosi del TSR, a favorire la formazione di un più alto numero di tempeste tropicali saranno le deboli condizioni di Niña che probabilmente caratterizzeranno il Pacifico Tropicale nel terzo trimestre di questo anno. La Niña, periodico e anomalo raffreddamento delle acque del Pacifico Tropicale Centrale e Orientale, è infatti fenomeno in grado di scombussolare la circolazione atmosferica a scala planetaria in modo tale da causare un riscaldamento di ampi settori dell’Atlantico Tropicale, garantendo così ai cicloni tropicali atlantici un maggior serbatoio di energia da cui attingere.
La tempesta tropicale Alberto, fine maggio 2018 (Fonte immagine: NOAA)
Il Global Warming, cioè l’aumento delle temperature medie planetarie, potrebbe invece favorire un’altra anomalia: la formazione della prima tempesta tropicale prima dell’inizio ufficiale della stagione, cioè prima di giugno. Sebbene anche nel lontano passato sia già capitato diverse, nell’ultimo decennio il fenomeno è diventato assai frequente e in tutti gli ultimi 5 anni nell’Atlantico si è osservata almeno una tempesta tropicale prima del 1 giugno: è capitato nel 2015 con Ana, nel 2016 con Alex e Bonnie, nel 2017 con Arlene, nel 2018 con Alberto, nel 2019 con Andrea e nel 2020 con Arthur e Bertha. Ma come si chiamerà la prima tempesta tropicale atlantica di quest’anno? La lista per questo 2021 prevede che alla prima tempesta della stagione venga assegnato il nome di Ana, come nel 2015: le liste infatti sono 6, sempre le stesse, e si ripetono appunto ogni 6 anni.
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci