Scoperte su una spiaggia della Spagna le più antiche impronte di Neanderthal in Europa
di Rosita Cipolla
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Anche in epoca preistorica gli ominidi amavano trascorrere del tempo con i loro figli in spiaggia. A svelarlo sono le impronte fissili ritrovate in un tratto costiero di Doñana, che oggi fa parte della Spagna. Queste appartengono ad un gruppo di individui vissuti 100.000 anni fa e potrebbero essere le prime orme di Neanderthal trovate in Europa. L’insolita scoperta è stata fatta da un team di ricercatori spagnoli dell’Università di Huelva.
“Abbiamo trovato alcune aree con diverse piccole impronte raggruppate in una disposizione caotica” – spiega il paleontologo spagnolo Eduardo Mayoral, autore principale dello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. – Le orme potrebbero indicare un’area di passaggio di individui molto giovani, che giocavano sulla riva”.
Una vera sorpresa per i paleontologi
Nel giugno del 2020, i biologi spagnoli hanno rinvenuto le tracce sulla spiaggia di Matalascañas, nel Parco Nazionale di Doñana, dopo un periodo di tempeste e alte maree. Per la prima volta hanno notato tracce di animali come cervi e cinghiali. Soltanto più tardi, a seguito dell’analisi delle impronte, si sono accorti che alcune erano proprio orme di lasciate dai Neanderthal.
“Nessuno ha riconosciuto le impronte di ominidi in quel momento, che sono state scoperte dal mio team solo due mesi dopo, quando abbiamo iniziato a studiare l’intera superficie in maniera più dettagliata” racconta Mayoral.
Il paleontologo dell’Università di Huelva e i suoi colleghi hanno identificato 87 impronte di Neanderthal nella roccia sedimentaria sulla spiaggia di Matalascañas, scoprendo che appartenevano a 36 individui. Dalle analisi è emerso che risalgono al circa 106.000 anni fa, quando quella regione era popolata dai Neanderthal, che vissero in Europa Europa e nel Medio Oriente tra 400.000 e 40.000 anni fa.
Le orme di un bambino di circa 6 anni
Di particolare interesse sono le due impronte più piccole, lunghe circa 14 centimetri. Secondo gli esperti, si tratterebbe di tracce lasciate da un bambino di circa 6 anni e sono tra quelle disposte in maniera più caotica. Questo starebbe ad indicare che molto probabilmente i bambini erano soliti giocare su quella spiaggia.
Tutte le impronte rilevate non si trovano soltanto in prossimità dell’acqua ma anche in altre zone. “Ciò potrebbe indicare una strategia di caccia di uccelli acquatici o piccoli carnivori” spiegano i ricercatori.
Come sottolineato da Mayoral, la scoperta rappresenta “una prova indiscutibile dell’esistenza di questi ominidi nel Sud della penisola iberica e, in particolare, in questa zona della costa andalusa”.
Fonte: Scienctific Reports