Raggiunto il 21 marzo il massimo annuale del ghiaccio artico
Rispetto alla media di lungo periodo manca una fetta di ghiaccio che è grande quasi tre volte il nostro Paese
di Col Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
Come ogni anno, al Polo Nord la superficie della Calotta Polare cresce durante i mesi più freddi, più o meno tra settembre e marzo, fino a raggiungere un punto di massima estensione, per poi cominciare a ritirarsi con l’arrivo di un clima più caldo. In base alle analisi dei ricercatori della del Goddard Space Flight Center della NASA, che hanno studiato immagini e dati raccolti dai satelliti che orbitano al di sopra del Polo Nord, lo scorso 21 marzo, con una estensione di circa 14,77 chilometri quadrati, è stato raggiunto il massimo annuale del ghiaccio artico.
Da una settimana circa la Calotta Polare Artica ha quindi iniziato a ritirarsi, e la sua superficie andrà via via rimpicciolendosi durante tutta la primavera e l’estate. Qual è, in base a questi dati, lo stato di salute della Calotta Polare Artica? Di certo non buono, perché rispetto alla media del trentennio 1981-2010 mancano circa 880 mila chilometri quadrati di ghiaccio, ovvero una superficie che è quasi tre volte l’Italia.
Tutto sommato però ci sono state annate ben peggiori. Dal 1979 a oggi, cioè da quando i satelliti osservano con attenzione il Polo Nord, il 2021 si colloca al settimo posto nella graduatoria delle annate in cui la superficie della Calotta Artica nel giorno del massimo si è rivelata più piccola: insomma, in altre 6 annate la superficie del ghiaccio artico il giorno del massimo era più piccola!
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci