Le vespe comuni sono insetti preziosissimi come le api

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Le vespe comuni sono insetti preziosissimi come le api

Sabrina Del Fico
www.greenreport.it

Le vespe sono animali preziosi, non inutili – dicono gli scienziati. Fra gli insetti più odiati dall’uomo, in realtà sono voraci predatori di parassiti, producono potenti antibiotici e impollinano le piante – oltre a rappresentare un’importante fonte di nutrienti per l’alimentazione umana.

Per quelli che si sono chiesti che ruolo svolgano le vespe in natura, ora esiste una risposta: sono voraci predatori di parassiti, producono potenti antibiotici nel loro veleno, impollinano le piante e possono addirittura essere utilizzati come snack nutriente. I benefici per l’uomo del tanto odiato insetto sono stati rivelati in una ricerca scientifica che ha analizzato 33.000 specie di vespe cacciatrici, dotate di pungiglione, che vivono in ogni angolo del pianeta. Molte popolazioni di insetti si stanno estinguendo, minacciate dal benessere della civiltà umana, ma le vespe sembrano essere più resilienti. Anche tra gli entomologi, tuttavia, molti sembrano evitarle, e secondo gli scienziati ci sarebbe bisogno di molta più ricerca su di loro per imparare a comprenderle. Molti odiano le vespe proprio perché non sono a conoscenza di tutti i benefici che questi piccoli animali possono portare all’ambiente e alla nostra salute.

“Tolleriamo la presenza delle api, perché sappiamo bene che ruolo svolgono in natura” dice la professoressa Seirian Sumner, dell’University College di Londra. “Anche le vespe possono sono degne di essere apprezzate tanto quanto le api, se solo diamo loro l’opportunità di dimostrare il loro valore.”

Oggigiorno esistono al mondo circa 100.000 specie di vespe a noi note, di cui 70.000 sprovviste di pungiglione e già utilizzate in agricoltura per debellare i parassiti senza ricorrere a insetticidi chimici. Le vespe infatti sono gli insetti maggiormente predatori al mondo.

Recenti ricerche hanno scoperto che le comuni vespe cacciatrici possono controllare l’esercito di vermi che ogni autunno attacca le piantagioni di granturco in Brasile e le tarme che mangiano la canna da zucchero. L’uso di insetti predatori come antiparassitari naturali è certamente più ecologico e anche più conveniente per i coltivatori, ma raramente le vespe vengono arruolate per questo compito secondo gli scienziati. 

Oltre a questo, l’indagine della professoressa Sumner ha evidenziato che le vespe si posano almeno su 960 specie di piante – di cui 164 dipendono esclusivamente dal loro per l’impollinazione. Esse includono particolari tipi di orchidee i cui fiori attraggono i maschi di vespa imitando il sedere delle femmine. Infine le vespe, in particolare le larve, sono anche allevate e mangiate in varie parti del mondo – dal Giappone all’India al Venezuela.

Con gli esiti di questa ricerca, gli scienziati sperano in un futuro dove possa essere riconosciuto il ruolo delle vespe in molti aspetti della vita e della salute dell’uomo. In effetti, allontanare i pregiudizi dalle vespe non è impresa semplice, perché per troppo tempo questi animali sono stati raffigurati come pericolosi e detestabili – si pensi solo che nelle Sacre Scritture le vespe sono protagoniste per ben tre volte di piaghe mandate da Dio come punizione.

Fonte: Biological Reviews

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