Il nucleo della Terra è più complesso di quanto si pensasse

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Il nucleo della Terra è più complesso di quanto si pensasse

Potrebbe nascondere uno strato più interno, scoperto grazie alle onde sismiche
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Il nucleo interno della Terra, solido e ferroso, potrebbe essere più complesso del previsto: nasconderebbe infatti uno strato più interno, del raggio di 650 chilometri, che si sarebbe formato grazie a un iniziale processo di raffreddamento finora sconosciuto. Indizi della sua presenza sono stati trovati da un algoritmo che ha confrontato la propagazione delle onde sismiche nel ‘cuore’ del pianeta con migliaia di modelli teorici della sua struttura. I risultati sono pubblicati su Journal of Geophysical Research dai geofisici dell’Australian National University: qualora venissero confermati, potrebbero riscrivere un intero capitolo della storia della Terra.

I libri di testo descrivono la struttura a ‘matrioska’ della Terra come formata da quattro gusci concentrici: crosta, mantello, nucleo esterno e nucleo interno. Le conoscenze accumulate finora si basano essenzialmente su quanto è stato possibile dedurre dallo studio di vulcani e terremoti. Da queste osservazioni indirette si è calcolato che il nucleo interno solido, formato da ferro e nichel con temperature superiori ai 5.000 gradi, occupa solo l’1% del volume del pianeta. I ricercatori australiani guidati da Joanne Stephenson hanno indagato ulteriormente la sua struttura identificando due possibili strati distinti. Lo hanno fatto grazie a un algoritmo che ha confrontato il tempo impiegato dalle onde sismiche per attraversare il pianeta con migliaia di modelli della sua struttura interna. “Abbiamo trovato elementi che potrebbero indicare un cambiamento nella struttura del ferro, cosa che suggerisce due fasi di raffreddamento separate nella storia della Terra”, spiega Stephenson.

“Sappiamo che il nucleo interno della Terra non esisteva almeno fino a 2,5 miliardi di anni fa: poi – sottolinea Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) – si è formato per effetto del raffreddamento. E’ probabile che questo processo sia avvenuto in momenti successivi, formando una stratificazione del nucleo interno”.

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