Troppo frequenti ormai le annate siccitose in Italia

0

Troppo frequenti ormai le annate siccitose in Italia

Il 2017 l’annata più siccitosa degli ultimi 150 anni
di Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

Le piogge medie annuali cadute in Italia negli ultimi 40 anni

Nel grafico di copertina è riportata la quantità media annuale  di pioggia (in mm) caduta in Italia negli ultimi 40 anni sulla base delle osservazioni di 60 prescelte stazioni meteo (elaborazione METEOGIULIACCI)

 Si notano 4 aspetti salienti:

  • Un primo forte calo negli anni’80,
  • una lieve risalita tra 2000 e 2010
  • un altro brusco calo ancora in atto tra il  2010 e 2020
  • Tra il 2010 e il 2020 la quantità media annuale della pioggia è calata del 10% circa

Cali così rapidi ci sono stati altre volte negli ultimi 150, ma solo negli anni ’40 era stato raggiunto un valore di piogge medie annuali così basso come quello attuale.

Confronto tra ventennio 1979-1998 e ventennio 1999-2020

Ma abbiamo voluto approfondire l’esame della serie statistica dividendola in 2 periodi: uno quello dal 1979 al  1998,  un secondo dal 1999 al 2020.

Nelle 2 tabelle tabella sono ripostati alcuni parametri statistici.

Schermata%202021-03-23%20alle%2016_16_25(1).jpg

Dalla tabella si deduce non solo ancora che è calata la media annuale μ del periodo 1999-2020 ma è aumentata anche la deviazione standard σ ossia lo scostamento medio dei singoli valori annuale dalla media aritmetica μ del periodo.

E questo perché sono aumentati soprattutto ultimi 20 annate molto le annate molto siccitose ( ben 8 in 21 anni: 2001, 2003, 2006, 2007, 2011, 2015, 2016, 2017).

Nel 2017 caddero in un anno appena 436mm, il valore più basso almeno ultimi 40 anni.

 Nel ventennio 1979-1998 le annate molto siccitose erano state appena 2 (1983, 1989). In pari misura  (4) invece le annate molto piovese nei 2 ventenni.

In un prossimo articolo esamineremo il perché dei più frequenti casi di siccità e le prospettive per i prossimi decenni.

Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci

Share.

Leave A Reply