Le Alpi sono sempre meno bianche in inverno, specie sotto i 2000 metri
Analizzati i dati di oltre 2000 stazioni di rilevazione. E le temperature, secondo Legambiente, saliranno progressivamente
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Per la prima volta uno studio, condotto dall’Eurac di Bolzano, su tutto l’arco alpino mostra come dal 1971 la copertura nevosa sia in calo: in inverno c’è meno neve soprattutto sotto i 2000 metri, mentre in primavera questo calo è riscontrabile a tutte le altitudini e in tutte le regioni.
Gli studi condotti finora si limitavano a singole regioni o stati dell’arco alpino e si basavano su dati di una ventina, o al massimo di qualche centinaio, di stazioni di misurazione.
Ora, in una ricerca coordinata da Eurac Research, sono stati raccolti per la prima volta e valutati in modo unitario i dati sulla neve di più di 2000 stazioni di rilevazione presenti in Italia, Austria, Slovenia, Germania, Svizzera e Francia. I risultati pubblicati sulla rivista scientifica The Cryosphere hanno permesso di descrivere in modo attendibile l’andamento della neve fino a 2000 metri di quota.
Questo insieme omogeneo di dati abbraccia cinque decenni ed è stato creato grazie alla collaborazione di oltre 30 scienziati di tutti gli stati alpini.
Anche il dossier Nevediversa 2021, presentato da Legambiente, parte dalla constatazione che «Nella gran parte delle nostre montagne è atteso, rispetto a ora, un aumento di temperatura tra i 2 e i 3° C per il 2050, ed entro fine secolo un ulteriore riscaldamento che va dai 3 ai 7° C in funzione degli scenari di emissione di gas a effetto serra considerati».
E’ questo il filo conduttore di un dossier che, partendo da alcune premesse, numeriche e scientifiche, innanzitutto sul mutamento climatico, racconta conflitti, discordanze e preoccupazioni, ma anche buone pratiche e nuove speranze del turismo invernale in Italia.
Legambiente ricorda che «Le previsioni di sciabilità nei comprensori alpini descrivono una situazione piuttosto preoccupante su tutto l’arco alpino, con comprensori dove negli scenari peggiori la pratica dello sci risulterebbe in estinzione a fine secolo. Emblematico il dato di sintesi Eurac che stigmatizza come con un aumento di temperatura di più di 4C° la percentuale degli impianti accessibili si riduce al 12%».