Il new normal climatico: qual è la temperatura media al tempo del global warming?

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Il new normal climatico: qual è la temperatura media al tempo del global warming?

Il Vortice polare responsabile del freddo estremo in Texas e delle calde temperature artiche
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Secondo la World meteorological organization «L’inverno dell’emisfero settentrionale e l’estate dell’emisfero meridionale hanno mostrato modelli climatici molto misti, con temperature inferiori alla media in alcune parti del mondo. Ma la graduale introduzione di “norme climatiche” aggiornate fa sorgere la domanda su cosa sia una temperatura media».

Il nuovo Climate Bullettin  del  Copernicus Climate Change Service (CCCS) implementato dall’European Centre for Medium Range Weather Forecasts (ECMWF)  A livello globale, «Il mese di febbraio 2021 è stato vicino alla media del 1991-2020 (0,26° C in più rispetto alla media del 1981-2010). In gran parte della Russia e del Nord America, è stato molto più freddo della media di febbraio 1991-2020, ma su parti dell’Artico e in una fascia che si estende verso est dall’Africa nord-occidentale e dall’Europa meridionale alla Cina è stato molto più caldo della medie 1991- 2020. Anche la temperatura per l’Europa nel suo complesso è stata vicina alla media del 1991-2020, sebbene alcune parti dell’Europa abbiano registrato notevoli variazioni di temperatura durante il mese. Nell’Artico, le maggiori anomalie negative di concentrazione di ghiaccio marino sono state trovate lungo il Canada nord-orientale, con un mix di anomalie positive e negative lungo l’Eurasia. Nel febbraio 2021 le precipitazioni sono state superiori alla media su gran parte dell’Europa, in particolare sulla penisola iberica occidentale. Al contrario, le maggiori anomalie di siccità si sono verificate nel sud-ovest della Norvegia e in Turchia».

La Wmo spiega che per quanto riguarda l’inverno boreale, la regione dove sono state temperature più al di sopra della è quella che va dal Canada nord-orientale, alla Groenlandia e all’Oceano Artico, mentre la Siberia si distingue come la regione con le temperature più al di sotto della media, La temperatura di febbraio era molto al di sotto della media 1991-2020 su gran parte della Federazione Russa e del Nord America, ma molto al di sopra della media su parti dell’Artico e in una fascia che si estendeva verso est dall’Africa nord-occidentale e dall’Europa meridionale alla Cina.

Gli Stati Uniti contigui hanno avuto il febbraio più freddo dal 1989: sulla base di  dati preliminari della National oceanic and atmospheric administration Usa, dall’11 al 16 febbraio  sono stati battuti 62 record di temperatura minima giornaliera fredda di tutti i tempi sono  stati battuti e dal 15 al 16 febbraio sono stati battuti 69 record di temperatura minima locale.

Secondo il CCCS, a febbraio l’estensione del ghiaccio marino è stata inferiore alla media in entrambe le regioni polari, anche se non in modo eccezionale. Nell’Artico, il ghiaccio marino era più al di sotto della media lungo il Canada nord-orientale, con dati misti lungo la costa euroasiatica. Ma la Wmo fa notare che  il dato più eclatante del febbraio 2021 è che «Il tempo è stato influenzato da modelli di circolazione atmosferica su larga scala e interconnessi e da un recente evento meteorologico chiamato Sudden Stratospheric Warming Event in alto nella stratosfera, a circa 30 km sopra il Polo Nord. L’evento di riscaldamento stratosferico ha portato a un indebolimento del vortice polare, che è un’area di bassa pressione e di aria fredda che circonda i poli nord e sud della Terra, con venti vorticosi della corrente a getto occidentale che circolano intorno a loro. In genere, quei venti sono abbastanza forti da mantenere l’aria più fredda nell’Artico durante l’inverno. L’indebolimento ha permesso all’aria fredda di fuoriuscire alle medie latitudini, compresi gli Stati Uniti, e all’aria più calda di entrare nell’Artico».

L’indice dell’Arctic Oscillationa  misura quanta aria polare viene trattenuta nell’Artico o si sposta  verso sud. Un’oscillazione artica positiva indica che l’aria fredda resta intrappolata nell’Artico; e una  negativa  significa che l’aria fredda si sposta velocemente a sud mentre la corrente a getto si indebolisce. E la Wmo spiega che «Le ripetute interruzioni del vortice polare hanno provocato un’oscillazione artica fortemente negativa dall’inizio di dicembre 2020. Ciò si è tradotto in un modello con il continente freddo e l’Artico caldo, con ondate di freddo in Europa, nonché episodi di forti precipitazioni, in particolare sull’Europa meridionale e sui Paesi della costa del Mediterraneo, e tempeste atlantiche.  Il fatto che febbraio sia stato un mese relativamente freddo non annulla la tendenza al riscaldamento a lungo termine dovuta ai cambiamenti climatici. In generale, le ondate di freddo stanno diventando più rare a causa del cambiamento climatico e c’è stato un calo nei nuovi record di temperatura fredda a causa del riscaldamento globale. Ma le temperature gelide e la neve continueranno a far parte dei nostri modelli meteorologici tipici nell’inverno dell’emisfero settentrionale».

Nel suo Fifth Assessment Report, l’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) aveva previsto esattamente questo: « E’ virtualmente certo che, con l’aumento delle temperature medie globali,  su scale temporali giornaliere e stagionali saranno più frequenti temperature estreme calde e meno fredde sulla maggior parte delle aree terrestri. E’ molto probabile che ondate di caldo si verificheranno con una frequenza e una durata maggiori. Continueranno a verificarsi occasionali freddi invernali estremi».

Alla Wmo ricordano che «La ricerca sul modo in cui il riscaldamento delle masse d’aria artiche e il declino del ghiaccio marino stanno influenzando la circolazione oceanica e la corrente a getto, influenzando così il clima alle medie latitudini, è ancora in corso».

Intanto, quel che è certo è che le concentrazioni di gas serra continuano ad aumentare. La stazione di Mauna Loa alle Hawaii, utilizzata come stazione di riferimento globale ha riferito che a febbraio le concentrazioni medie di anidride carbonica erano 416,75 parti per milione, rispetto a 413,4 parti per milione nel febbraio 2020.

Secondo il Copernicus Climate Change Service, che è recentemente passato a una nuova baseline e 1991-2020 per calcolare le medie climatologiche, a livello globale, il mese di febbraio 2021 è stato vicino alla media 1991-2020.  Il nuovo periodo di riferimento è stato adottato anche dai servizi meteorologici e idrologici nazionali in Europa e in altre parti del mondo ed altri dovrebbero seguire.

La Wmo sottolinea che «Il riscaldamento globale indotto dall’uomo e le variazioni naturali, di anno in anno e di decennio in decennio, modellano il nostro clima. Quindi i climatologi, utilizzano periodi di riferimento standard, come definiti dalla  World meteorological organization (Wmo) per creare le “normali condizioni climatiche” medie che rappresentano quello che può essere considerato un clima tipico per quel periodo. Fino alla fine del 2020, il periodo di riferimento standard più attuale e ampiamente utilizzato per il calcolo delle condizioni climatiche normali è stato il periodo di 30 anni 1981-2010. Il recente meeting della Services Commission della Wmo ha raccomandato che «La nuova baseline trentennale, 1991-2020, dovrebbe essere adottata a livello globale» e si è impegnata a sostenere i Paesi membri della Wmo per ad aggiornare le loro cifre.

La Wmo è convinta che «E’ necessario aggiornare le condizioni climatiche normali per supportare i decisori in settori sensibili al clima come l’agricoltura, la salute, l’energia, le infrastrutture e i trasporti. Tuttavia, ai fini del confronto storico e del monitoraggio dei cambiamenti climatici, la Wmo raccomanda ancora la continuazione del periodo 1961-1990 per il calcolo e il monitoraggio delle anomalie climatiche globali relative a un periodo di riferimento fisso e comune. Ai fini dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dei suoi obiettivi di temperatura, la Wmo utilizza anche l’era preindustriale come base per monitorare l’aumento della temperatura globale nel suo rapporto annuale sullo stato del clima globale. Pertanto, la temperatura media globale nel 2020 è stata di circa 1,2° C superiore al livello preindustriale (1850-1900)»

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