Il cratere di Castiglione (Rm): una chiave per capire il clima del passato
Laddove una volta c’era un lago all’interno di un cratere vulcanico, oggi c’è un esteso campo coltivato. Analizzare i sedimenti del lago, prelevandoli dal sottosuolo, può essere la chiave per ricostruire il clima del passato.
Di Chiara Caricchi, Ilaria Mazzini*, Alessandra Smedile
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L’area del Cratere di Castiglione, si trova alla periferia di Roma lungo un’antica strada romana: la via Prenestina. In questa area, oggi caratterizzata da un esteso campo coltivato, sorgeva un antico lago che occupava il cratere di un centro esplosivo alle pendici settentrionali del distretto vulcanico dei Colli Albani.
Questo antico lago può fornirci importanti informazioni sul clima del passato.
Il cratere è di forma circolare; il bordo, di circa 1,3 km di diametro, è ben conservato nella sua parte orientale, dove raggiunge la sua massima elevazione (100 m s.l.m.), mentre a SO è stato eroso (49 m). L’area pianeggiante all’interno del cratere, di circa 1 km di diametro e 44 m di elevazione, è costituita da sedimenti lacustri.
La valle di Castiglione è ricca di testimonianze storiche. L’area ha vissuto una lunga storia di frequentazione umana sin dal Neolitico ed oggi rappresenta un sito di elevato interesse storico-artistico per la presenza di resti dell’antica città albano-latina di Gabii
Ma quale è la sua storia geologica? Come è possibile che in un cratere vulcanico si formi un lago?
Il cratere di Castiglione è situato nel settore settentrionale del complesso vulcanico dei Colli Albani, conosciuta comunemente come area dei Castelli Romani. Con il termine cratere si indica l’espressione in superficie del condotto alimentatore di un vulcano esplosivo. La forma del cratere è direttamente relazionata al grado di esplosività del vulcano.
Quello di Castiglione si è formato a seguito di una attività vulcanica freatomagmatica, legata cioè alla interazione esplosiva tra il magma e l’acqua sotterranea naturalmente contenuta nei sedimenti (falda freatica). Tale attività esplosiva ha avuto luogo tra 400 e 300 mila anni fa. Proprio questa attività è quella che ha determinato la forma quasi circolare del cratere producendo una deposizione di una serie di prodotti caratterizzati da strutture sedimentarie tipiche di una deposizione associata a nubi piroclastiche molto diluite (alto rapporto acqua/magma).
Successivamente la morfologia del cratere ha favorito la formazione di un lago. Tale struttura infatti è poco rilevata ed ospita un fondo depresso rispetto al piano di campagna.
L’acqua della falda freatica ha riempito così la caldera residua, formando un lago nel fondo della cavità.
Queste strutture in geologia prendono il nome di Maar (dal tedesco). Ve ne sono molti altri esempi sia in Italia che all’estero. Tra questi ricordiamo i Laghi di Albano, Nemi, Monterosi e Martignano nel Lazio. I laghi di Monticchio in Basilicata.
La storia di Castiglione
Nel XVII secolo, il lago nel cratere di Castiglione è stato prosciugato al fine di sfruttare i suoi terreni a scopo agricolo. Nei primi decenni del XIX secolo fu nuovamente oggetto di opere di bonifica, atte a limitare l’espansione della malaria che rappresentava uno dei maggiori problemi della Campagna Romana.
A partire dagli anni 70 diverse ricerche scientifiche… L’ARTICOLO CONTINUA QUI