I bruschi cambiamenti del clima negli ultimi 100 mila anni
Importante conoscere le catastrofi climatiche del passato per prevedere analoghi eventuali scenari futuri
di Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
L’evoluzione del clima non è stata sempre così regolare come negli ultimi 2000 anni
Infatti la storia del nostro pianeta è disseminata di catastrofi scatenate da avverse condizioni atmosferiche e che hanno inferto ferite, talora indelebili, all’habitat terrestre e perfino alla biosfera. La maggior parte degli eventi catastrofici è stata scatenata da forti e brusche “strappi” nelle condizioni climatiche, intervenute nell’arco di qualche decennio o al più di qualche secolo.
Ad esempio, ormai la maggior parte dei Climatologi è convinta che la scomparsa dei dinosauri sia stata provocata dallo spesso e denso velo di polveri che per qualche decennio ha oscurato a notte i cieli del pianeta, a seguito dell’impatto di un enorme asteroide. Un velo di polvere simile sembra averlo generato nella stratosfera la più grande eruzione vulcanica nella storia della terra, quella del Toba, circa 70.000 anni fa, e che avrebbe stravolto il clima del pianeta almeno per un secolo. Un’analoga catastrofica eruzione vulcanica, quella dell’isola di Cantorini nel 1450 a.Cr., sembra addirittura che possa essere stata la causa della scomparsa della leggendaria Atlantide.
I più noti bruschi climatici degli ultimi 100 mila anni
Le indagine paleoclimatiche hanno consentito di individuare ben 12 “climatic flip” nel corso degli ultimi 120.000 anni. Tra gli eventi più intensi degli ultimi millenni possiamo ricordare la “crisi climatica” di circa 13.000 anni fa, alla fine dell’ultima grande glaciazione, quando le temperature superficiali delle acque del Nord Atlantico si surriscaldarono di quasi 10 °C in appena 1-2 secoli, per poi ritornare fredde nell’arco, addirittura, di pochi decenni. Un altro brusco cambiamento climatico, avvenuto 8.200 anni fa, provocò un repentino aumento delle temperature della Groenlandia di quasi 7 °C in pochi decenni.
Ma ancor più tragico fu il black-out climatico di 4500 anni fa e che nell’arco di pochi secoli trasformò le rigogliose pianure del Sahara nella più vasta distesa di sabbia del pianeta. L’ultima grande crisi climatica del pianeta è stata la “piccola era glaciale”, quel brusco e intenso raffreddamento della terra tra il 1600 e il 1800.
Lo stravolgimento dell’habitat terrestre causato da cambiamenti così repentini ha portato quasi sempre alla scomparsa di molte specie vegetali e animali, in particolare quelle che non hanno avuto il tempo di adeguarsi alle mutate condizioni ambientali.
Il diluvio universale
Ma accanto ai “climatic flip”, anche le avverse vicende del tempo si sono rese spesso responsabili di immani catastrofi, consumate nel volgere appena di qualche ora o, al più, di qualche giorno.
Rientra in tale categoria anche la più grande catastrofe naturale a memoria d’uomo, il “diluvio universale”, un evento sulla cui effettiva esistenza ormai non si nutrono più dubbi e che, secondo le più recenti ricostruzioni paleoclimatiche, è avvenuto circa 7000 anni or sono.
Nel range di un secolo vanno messi in conto 2-3 catastrofi eccezionali
In effetti ogni anno circa 16 milioni di temporali, qualche migliaio di tornado e un centinaio di cicloni tropicali – i fenomeni meteorologici più violenti in natura – mettono a soqquadro aree più o meno estese del pianeta. Tra tanti eventi così violenti è naturale che ogni anno si verifichino nel mondo 2-3 catastrofi eccezionali.
Ma, come diretta e naturale conseguenza della “legge statistica dei grandi numeri”, è ovvio che, nell’ambito di tali eventi eccezionali, in tempi relativamente lunghi dell’ordine di un secolo, si verifichino uno o due venti super-eccezionali, i quali poi, per la per la violenza distruttiva, entrano a pieno titolo anche nei libri di Storia, magari con il nome di “uragano del secolo”, “tornado del secolo” “tempesta del secolo” , “nevicata del secolo”,.
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Il cambiamento climatico improvviso ha una definizione specifica e non deve essere confuso con i cambiamenti climatici che si verificano lentamente o con singoli eventi estremi che interessano aree relativamente piccole. Il cambiamento climatico improvviso si riferisce a cambiamenti improvvisi (dell’ordine di un decennio) e di grandi dimensioni in alcune delle principali componenti del sistema climatico, con effetti rapidi e diffusi.
Cambiamenti climatici improvvisi si verificano quando viene superata una soglia nel sistema climatico, un fattore scatenante che fa sì che il clima passi rapidamente da uno stato a uno nuovo e diverso. Questi fattori scatenanti possono essere forze “esterne” o “interne” al sistema climatico. Esempi di questi trigger includono:
• cambiamenti nell’orbita terrestre
• un aumento e calo dell’attività del sole
• scioglimento o aumento dei ghiacci polari
• rafforzamento o indebolimento delle correnti oceaniche
• emissioni in atmosfera di gas e particelle climalteranti
Più di uno di questi trigger può funzionare contemporaneamente, poiché tutti i componenti del sistema climatico sono collegati.
I dati scientifici mostrano che nel corso della storia si sono verificati bruschi cambiamenti nel clima e sono caratteristici del sistema climatico della Terra. I cambiamenti sono fonte di preoccupazione perché, se innescati, potrebbero verificarsi così rapidamente e inaspettatamente che i sistemi umani o naturali avrebbero difficoltà ad adattarsi ad essi.
Il nostro stato di conoscenza non è ancora sufficiente per prevedere la tempistica dei futuri improvvisi cambiamenti climatici o per individuarne gli effetti.
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci