Test sui macachi: può riprendere la sperimentazione nelle Università di Torino e Parma
Il Consiglio di Stato ha dato il via libera allo studio che si propone di ridare la vista a persone cieche a causa di lesioni al cervello. Il ricercatore Tamietto: «Abbiamo perso un anno e mezzo per colpa di teorie complottiste e negazioniste»
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Via libera del Consiglio di Stato alla sperimentazione delle Università di Parma e Torino sui macachi. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso presentato dalla Lav che chiedeva lo stop. Si chiude così una strenua battaglia a suon di carte bollate che ha visto contrapporsi gli atenei e l’associazione animalista. I giudici di Palazzo Spada lo scorso ottobre avevano sospeso in via cautelare il progetto Light-Up degli atenei piemontese ed emiliano, che si propone di ridare la vista a persone cieche a causa di lesioni al cervello. Nel frattempo, avevano disposto alcune verifiche. In sostanza, agli esperti della «Fondazione Bietti per lo studio e la ricerca in Oftamologia» era stato chiesto di rispondere entro 70 giorni a quattro quesiti.Oggi, 28 gennaio, i giudici si sono espressi sul merito e nelle prossime settimane verrà depositata la motivazione.
Dure le parole della Lav: «Per i macachi sono finite le speranze di salvezza. Abbiamo combattuto una battaglia per oltre due anni, contro i giganti favorevoli alla sperimentazione animale. Oggi non ha perso solo la Lav, e gli oltre 440.000 cittadini che hanno aderito alle nostre richieste, ha perso tutta la ricerca, ha perso l’Italia dove si continua a voler difendere una sperimentazione fuorviante, dispendiosa e ancorata al passato, a discapito del diritto e della vita di tutti e dei metodi innovativi di ricerca».