Europa e America si stanno allontanando di 4 centrimetri l’anno!
Lo rivela una ricerca pubblicata su Nature
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L’Europa e l’America sono sempre più distanti. Non si tratta di una questione politica o culturale, ma geologica: i due continenti si stanno allontanando l’uno dall’altro al ritmo di 4 centimetri l’anno e la causa potrebbe essere una massa di materia che dalla crosta terrestre preme in corrispondenza dell’oceano Atlantico. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature e coordinata dall’università britannica di Southampton, con il gruppo del sismologo Matthew Agius.
Tra America, Europa e Africa si trova una catena montuosa sottomarina che va dal Polo Nord fino all’Antartide, chiamata Dorsale medio atlantica e che separa la placca Eurasiatica da quella “mericana. E’ in corrispondenza di questa formazione che dalle profondità della Terra sta fuoriuscendo del materiale per riempire lo spazio vuoto lasciato dalla placche che si stanno separando. Questo processo normalmente è guidato dalle forze di gravità, a mano a mano che le parti più dense delle placche sprofondano nella crosta terrestre. Tuttavia l’energia alla base della separazione delle placche atlantiche era rimasta un mistero perchè l’oceano Atlantico non è circondato da placche dense che sprofondano.
Ora i sismologi dell’università di Southampton hanno trovato tracce di risalita delle acque profonde nel materiale che si trova tra la crosta terrestre e il suo nucleo, ossia nel mantello terrestre. Il processo avverrebbe a partire dalla profondità di oltre 600 chilometri di profondità sotto la dorsale medio-atlantica e spingerebbe le placche, causando l’allontamento dei continenti.
Nello studio due navi da ricerca hanno piazzato 39 sismometri sul fondale atlantico nell’ambito degli esperimenti PI-LAB (Passive Imaging of the Lithosphere-Asthenosphere Boundary) ed EURO-LAB (Experiment to Unearth the Rheological Oceanic Lithosphere-Asthenosphere Boundary), ottenendo i primi dati su larga scala e immagini ad alta risoluzione del mantello sotto la dorsale medio atlantica. “Grazie a questi risultati – commenta Agius – abbiamo capito meglio come l’interno della Terra è connesso alle placche tettoniche”.