Nuova scoperta su Stonehenge: “aveva un’acustica come quella dei cinema”
0Tre ricercatori britannici, due dell’Università di Salford e uno dell’English Heritage, hanno costruito un modello in scala 1:12 per studiare le proprietà acustiche del misterioso complesso preistorico: “Potrebbe aver aiutato la comunicazione vocale o migliorato l’ascolto dei suoni musicali”.
Una nuova scoperta potrebbe dare una risposta a uno dei tanti misteri che circondano Stonehenge, il complesso preistorico che sorge in quella che oggi è la contea del Wiltshire, in Inghilterra. Sebbene non sia noto che tipo di rituali, cerimonie o attività si svolgessero nel sito né quale sia il vero motivo per cui venne eretto, i risultati di una complessa analisi hanno suggerito che la sua particolare acustica può aver aiutato la comunicazione vocale o migliorato l’ascolto dei suoni musicali al suo interno.
Non è la prima volta che le proprietà acustiche di Stonehenge sono oggetto di uno studio ma, rispetto ai precedenti test effettuati nel sito di Maryhill, nello Stato di Washington, dove esiste una replica a grandezza naturale di Stonehenge, i ricercatori hanno risolto uno dei principali limiti di quelle simulazioni, vale a dire il fatto che i blocchi di cemento utilizzati nella replica alteravano la propagazione delle onde sonore durante le misurazione. “Si tratta di un aspetto molto importante per l’acustica” si legge nel nuovo lavoro pubblicato sul Journal of Archeological Science da tre ricercatori britannici, Trevor Cox e Bruno Fazenda dell’Università di Salford, e Susan Greaney della English Heritage, che hanno creato un modello in scala 1:12, soprannominato Stonehenge Lego, per catturare correttamente gli effetti delle onde sui megaliti.
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