Uccisi decine di migliaia di istrici per i bezoar, i “noti” antidoti di Harry Potter

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Uccisi decine di migliaia di istrici per i bezoar, i “noti” antidoti di Harry Potter

Un nuovo studio ha fatto luce sul bracconaggio degli istrici, uccisi a decine di migliaia per il contenuto del loro stomaco, ritenuto miracoloso per la cura di svariate malattie.
Tatiana Maselli
www.greenme.it

Gli istrici hanno una dieta molto varia che può includere anche cortecce o parti di vegetali che non vengono digerite.

I piccoli frammenti di materiale organico non digerito forma una massa dura nota come bezoario, il famoso bezoar di Harry Potter.

Il fenomeno si verifica in molti animali, tra cui capre e istrici, e questa sorta di “pietra” non sembra provocare disagi o fastidi agli animali, fino a che non incontrano l’uomo.

I bezoari sono infatti ritenuti da secoli una panacea, capaci di curare febbre, diabete e addirittura il cancro. Ovviamente non esiste nessuna evidenza scientifica a sostegno dell’attività terapeutica di queste masse indigerite, ma questo non frena il commercio illegale dei bezoari, che registra un costante aumento.

Una recente ricerca pubblicata sul Global Ecology and Conservation ha valutato, per la prima volta, il commercio online di bezoari ottenuti da istrici provenienti da Asia e Africa.

Analizzando gli e-commerce in Indonesia, Malesia e Singapore per quatto mesi nel 2019, i ricercatori hanno trovato 443 bezoari in vendita, il cui prezzo di vendita può arrivare a 150 dollari al grammo – più del doppio dell’oro.

Oltre ai bezoari interi, in vendita si trovano anche molti prodotti in polvere: calcolando il peso di tali prodotti, i ricercatori hanno stimato che, per ottenerli, sono stati utilizzati dai 680 ai 1300 bezoari.

©Ezynet/Instagram

Poiché queste masse si formano solo saltuariamente negli istrici, per riuscire ad accumulare una quantità così elevata di bezoari, gli animali uccisi potrebbero essere decine di migliaia.

Il numero è sottostimato, perché i ricercatori non hanno avuto modo di esaminare tutti i siti ogni giorno, dunque potrebbero aver scoperto solo una minima parte del commercio di questi prodotti.

I ricercatori hanno sottolineato la necessità di intraprendere azioni a tutela degli istrici. Questi animali risultano già minacciati dalla distruzione dei loro habitat e il bracconaggio rischia di portarli all’estinzione.

Al momento la Lista rossa IUCN include tra le specie di istrice vulnerabili solo l’istrice filippino (Hystrix pumila) e nessuna specie è protetta dalla Convenzione sul commercio delle specie minacciate di estinzione.

Questo nuovo studio ha però fatto luce su un commercio insostenibile che procede a ritmi allarmanti e che potrebbe portare all’estinzione dell’istrice in breve tempo in assenza di interventi di conservazione.

Sebbene alcuni istrici vengano allevati per lo scopo, la maggioranza dei benzoari in commercio proviene da istrici selvatici poiché si ritiene che le masse indigerite degli animali che vivono in luoghi incontaminati siano più pure, più efficaci e di maggior valore.

Peccato non si dia invece alcun valore agli istrici vivi, importanti come tutti gli esseri viventi al mantenimento degli ecosistemi.

Fonte di riferimento: Science Direct/IUCN

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