Denunciate oltre 7000 persone in 20 anni per gli incendi dolosi, ma i boschi continuano a bruciare

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Denunciate oltre 7000 persone in 20 anni per gli incendi dolosi, ma i boschi continuano a bruciare

Il 4 agosto del 2000 il decreto Pecoraro Scanio introdusse il reato di incendio boschivo nel codice penale
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Con agosto gli incendi sono tornati a colpire in modo intenso – e solitamente doloso – il nostro Paese, come mostrano drammaticamente le fiamme che spaziano dalla Sicilia all’Abruzzo in questi giorni. Un dramma che si ripete nonostante le norme a contrasto del fenomeno che si sono susseguite negli anni, per le quali cade oggi un importante anniversario.

Il 4 agosto del 2000 un decreto legge proposto dall’allora ministro delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, introdusse infatti il reato di incendio boschivo con l’art. 423-bis nel codice penale, punendo gli incendiari con un aggravante per l’incendio di aree protette.

«Quella norma finalmente ha dato protezione giuridica ai nostri boschi da incendiari e ha fornito a forze dell’ordine e magistratura lo strumento per contestare questi criminali – commenta Pecoraro Scanio, oggi presidente della Fondazione Univerde – In questi anni sono stati arrestati centinaia di incendiari e ci sono state numerose condanne. Ora occorre fornire alle forze dell’ordine, e in particolare ai Carabinieri forestali, strumenti sempre più tecnologici per il controllo anche dei territori più impervi e aiutare i parchi e i comuni con superfici boscate a migliorare la prevenzione».


Come mostrano i dati del Niab, il Nucleo investigativo antincendi boschivi, in questi vent’anni il numero di persone arrestate o soggette a custodia cautelare per incendi sono 328, una piccola frazione rispetto alle 7.107 persone denunciate a piede libero.

Uno sforzo importante ma che, evidentemente, non ho fermato gli incendi: per gli incendiari arrestati o in custodia cautelare si nota una robusta crescita nell’ultimo triennio, ma i boschi continuano a bruciare. Si stima che nel decennio 2006-2015 in Italia siano stati mediamente percorsi da incendi più di 73.700 ettari di bosco all’anno, mentre dal 2016 al 2018 Legambiente documenta che in Italia sono bruciati 182.806 ettari di superficie, boscata e non.

«Per sconfiggere gli incendi – dichiara Stefano Ciafani, presidente del Cigno verde –  serve una sinergia e un impegno da parte di tutti i diversi soggetti, che hanno un ruolo a livello nazionale e territoriale nell’antincendio boschivo.  In primis servono da parte delle Regioni, che sono responsabili della prevenzione, più azioni e politiche mirate ed efficaci di prevenzione e contrasto del fenomeno, perché gli incendi si possono prevedere e possono essere evitati, più difficile è spegnerli. Quando si riesce, ormai sono andati persi ettari ed ettari di bosco, vegetazione e sono morti molti animali selvatici».

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