“La porta dell’inferno” si sta ingrandendo: allarme degli scienziati per il cratere di Batagaika in Siberia
Germana Carillo
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Le popolazioni indigene lo chiamano la “porta dell’inferno” per via dei rumori che proverrebbero dal sottosuolo. In realtà il cratere di Batagaika, in Siberia, è un ”cratere termocarsico” che, secondo gli scienziati, sta diventando sempre più grande e profondo, a causa di un ulteriore scongelamento del permafrost e rilevando carcasse di animali e di foreste antiche. Tutto a causa dei cambiamenti climatici.
Situato vicino al bacino del fiume Yana a circa 660 chilometri a nord-est della città di Yakutsk, il cratere Batagaika o è il più grande del suo genere e, ad oggi, misura già 1 km di lunghezza e 50 m di profondità.
Si sta di fatto rapidamente scongelando, il che significa che il già ampio spazio sta divenendo sempre più grande a un ritmo allarmante e potrebbe inghiottire letteralmente gli insediamenti vicini.
La tundra siberiana ospita molti di quelli che vengono definiti “megaslump” (ne sono stati individuati parecchi negli ultimi decenni), ma il cratere Batagaika è tra i più preoccupanti.
I sensori che monitorano la crescita del cratere, infatti, avvertono che si sta allargando di circa 20-30 metri all’anno, mentre il suo ghiaccio si scioglie e si dissolve nell’acqua che scorre via. Sotto la superficie, gas e depositi minerali intrappolati sotto il ghiaccio per migliaia di anni vengono improvvisamente esposti di nuovo.
Perché tutto ciò? I cambiamenti climatici, manco a dirlo, stanno accelerando questo processo, esponendo gas e depositi minerali che erano stati intrappolati sotto il ghiaccio per migliaia di anni e rilasciandoli nell’atmosfera.
Kseniia Ashastina, del Max Planck Institute scientifico tedesco, ha detto alla BBC: “Il ghiaccio si trasforma in acqua, che evapora o si scioglie e scorre via, mentre i sedimenti residui non sono più tenuti insieme dal ghiaccio. Ciò si traduce in una superficie irregolare del paesaggio, a causa del contenuto di ghiaccio variabile dei sedimenti”.