300 cetacei massacrati a coltellate alle Isole Faroe: torna la mattanza!

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300 cetacei massacrati a coltellate alle Isole Faroe:  torna la mattanza!

La sadica strage dei globicefali ritorna alle isole Fær Øer. Nonostante la pandemia globale, i cacciatori danesi, spietati, non si sono fermati e continuano la loro mattanza, uccidendo quasi 300 cetacei in una volta.

252 innocenti esemplari di globicefalo e 35 di delfino bianco Atlantico sono stati massacrati ieri sera a Hvalba, dopo che i due pod sono stati intercettati al largo di Sandvik.

Questo è il primo massacro di Grindadrap (“caccia alle balene” in faroese) del 2020. E non avremmo mai voluto raccontarvelo.

@Sea Shepherd UK

Nella foto qui sopra, bambini faroesi che giocano sui cadaveri di alcuni dei 135 globicefali uccisi a Sandavagur il 30 luglio 2018

“Con il mondo sull’orlo del crollo ecologico, mentre combattiamo una pandemia globale e affrontiamo un futuro incerto a causa di cambiamenti climatici imprevedibili, gli ignoranti e gli arroganti di questo territorio danese non permettono di rovinare la loro bruttissima ossessione per l’omicidio sadico. Il Grindadrap è un massacro rituale effettuato da un popolo che si sente in diritto di esercitare la propria fissazione sadica, compulsiva, con questo violento rilascio delle frustrazioni nella loro patetica vita”, tuona il capitano di Sea Shepherd Paul Watson, che non usa mezzi termini per descrivere questa barbarie.

Nella foto di copertina alcuni dei 430 delfini bianchi dell’Atlantico uccisi a Hvalba il 13 agosto 2013, rimossi dalla spiaggia usando escavatori e camion

Fonte: Sea Shepherd

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1 commento

  1. Spero che muoiano decapitati anche questi esseri DISumani delle Isole Faroe, nel medesimo modo, con la stessa sofferenza.

    Noi esseri umani siamo la peggiore delle bestie ! Dovremmo prima imparare ad avere rispetto per la vita, dopo lanciare campagne sull’ecosostenibilitá e contro lo spreco!

    Di certo la pandemia ci ha un po’ picchiati tutti nel cervello, ma sfogarsi mettendo in atto una tradizione barbara che oggi non ha più senso di esistere, è da manicomio. Da carcere!

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