Scoperte due nuove super terre in orbita attorno ad una nana rossa
Pubblicata su Science la scoperta di due super-terre in orbita attorno alla vicina nana rossa Gliese 887. I due pianeti hanno periodi orbitali di 9.3 e 21.8 giorni e sono interni, uno dei due vicino al bordo della zona abitabile. I ricercatori rilevano anche un segnale con un periodo di circa 50 giorni, che potrebbe corrispondere a una terza super-Terra in un’orbita più temperata, dentro la zona abitabile
Le nane rosse sono stelle molto comuni nei dintorni del Sole, tanto che se ne contano venti fra le trenta stelle a esso più vicine. Anche la prima stella che incontriamo fuori dal Sistema solare, Proxima Centauri, è una nana rossa.
Numerose ma per nulla chiassose, queste stelline vivono per lo più nascoste nell’ombra, troppo fioche per essere viste a occhio nudo dalla Terra. La loro limitata luminosità contribuisce però a prolungarne la vita, di gran lunga superiore a quella del Sole. Il termine “nana rossa” inoltre non identifica un tipo ben definito di stella. Viene spesso applicato agli oggetti più freddi, tra cui le nane di classe spettrale K e M – che sono vere e proprie stelle – e le nane brune, spesso definite “stelle fallite” perché non sostengono la fusione dell’idrogeno nel nucleo.
Proprio oggi però, le nane rosse escono allo scoperto e fanno parlare un po’ di sé. La protagonista dello studio appena pubblicato su Science è Gliese 887 (nome in codice Gj887): la dodicesima stella più vicina al Sole – circa 11 anni luce – ed è la nana rossa più brillante alle lunghezze d’onda del visibile. Lo studio, che concede la rivincita alla categoria, riporta che Gj887 ospita un sistema di almeno due, forse tre, esopianeti del tipo super-terre.
I tratti meno appariscenti della stella – la sua bassa luminosità e la sua piccola massa, appena la metà di quella del Sole, nonché la sua pacata attività magnetica – la rendono proprio il candidato perfetto per la ricerca di pianeti simili alla Terra.
Il sistema è stato individuato grazie alla cosiddetta tecnica delle velocità radiali, che prevede la misura dell’effetto Doppler nelle righe spettrali di una stella, per rivelarne gli impercettibili spostamenti dovuti all’attrazione gravitazionale di qualsiasi pianeta in orbita attorno ad essa. Si tratta di una tecnica potente per effettuare un censimento completo delle super-terre nella cosiddetta zona abitabile, dal momento che l’osservazione di transiti planetari nelle curve di luce stellari – la tecnica alternativa comunemente usata – è in grado di trovare solo l’uno o il due per cento di essi.
Nel caso di Gj887, la bassa luminosità garantisce che pianeti di tipo super-terra con clima temperato abbiano periodi orbitali estremamente brevi, mentre la piccola massa assicura la rilevabilità dell’effetto Doppler sulle righe della stella.

La prima autrice dello studio pubblicato su Science, Sandra Jeffers, University of Göttingen. Crediti: Klaus Reinsch