L’orologio del Sole ci aiuterà a prevedere le tempeste magnetiche
Si basa su almeno 200 anni di osservazione dell’attività solare
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L’attività ciclica del Sole diventa un orologio, che segna l’inizio e la fine dei periodi più inquieti della nostra stella facilitando la previsione delle tempeste magnetiche che sconvolgono il meteo spaziale e interferiscono con i satelliti, le telecomunicazioni, i sistemi di navigazione e le reti elettriche. Il risultato, frutto di 200 anni di osservazioni quotidiane dell’attività solare, è pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Warwick, in Gran Bretagna.
L’orologio del Sole ticchetta grazie a un ingranaggio matematico, la trasformata di Hilbert, che ha permesso per la prima volta di ricondurre a un modello unitario i 18 cicli di attività solare che si sono susseguiti negli ultimi due secoli: sebbene molto irregolari e diversi fra loro, hanno tutti una durata approssimativa pari a 11 anni. Una volta riunificati sull’unico quadrante dell’orologio solare, è emerso che la transizione tra periodi di quiete e periodi di forte attività solare è molto netta, come confermato anche da 150 anni di misurazioni delle perturbazioni del campo magnetico terrestre. Ora che si è compreso quando le lancette segnano questi momenti di passaggio, diventa possibile calcolare quando aumenta il rischio di violente tempeste solari, più probabili nei periodi di massima attività della stella.