Gli oceani inglobano il carbonio prodotto dagli incendi per decine di migliaia di anni

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Gli oceani inglobano il carbonio prodotto dagli incendi per decine di migliaia di anni

Un terzo circa del carbonio che si produce con la combustione dei vegetali finisce negli oceani attraverso i fiumi e non viene immesso in atmosfera come gas serra prima di decine di migliaia di anni. Il fenomeno può mitigare in parte gli effetti degli incendi boschivi sempre più frequenti dovuti al riscaldamento climatico
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Parte del carbonio prodotto dalla combustione della vegetazione rimane sequestrato negli oceani per un periodo di tempo molto lungo, addirittura decine di millenni, mitigando parzialmente l’emissione di gas serra. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications” da Matthew Jones e colleghi dall’Università dell’East Anglia (UEA) e colleghi di una collaborazione internazionale, fornendo un’informazione fondamentale su una parte del ciclo del carbonio e sulla sua influenza sul clima globale.

La ricerca è focalizzata sul particolato carbonioso (black carbon), una forma di carbonio prodotto dalla combustione di combustibili fossili, biocombustibili e biomasse. Gli autori erano interessati nello specifico al ciclo del particolato carbonioso che si produce con gli incendi boschivi, sia naturali sia programmati.

“Gli incendi producono due miliardi di tonnellate di carbonio ogni anno, e lasciano dietro di sé anche 250 milioni di tonnellate di carbonio in forma di residui combusti ricchi di carbonio, come il carbone di legna e la cenere; circa metà di questi residui si trovano nella forma particolarmente persistente del particolato carbonioso e si decompongono molto lentamente nei terreni”, ha spiegato Jones. “Ci occupiamo di questo carbonio prodotto dalle combustioni perché rimane sequestrato e non raggiunge l’atmosfera per moltissimo tempo, dato che si decompone in gas serra molto lentamente rispetto alla maggior parte del carbonio di diversa origine”.


Inoltre, gli studi mostrano che il particolato carbonioso impiega circa 10 volte più tempo per decomporsi negli oceani che sulla terraferma. E per arrivare al mare, le vie di accesso principali sono i corsi d’acqua. Per determinare quanto particolato carbonioso raggiunge gli oceani attraverso i fiumi alle diverse latitudini e in diversi ecosistemi, Jones e colleghi hanno considerato un ampio database di 409 osservazioni condotte su 78 fiumi in tutto il mondo.

Hanno così potuto stimare che ogni anno vengono dilavate e trasportate dai fiumi 18 milioni di tonnellate di particolato carbonioso. Combinato con quello che viene trasportato con i sedimenti, la stima sale a 43 milioni di tonnellate all’anno, vale a dire che circa un terzo del particolato carbonioso prodotto dagli incendi raggiunge gli oceani.

“E’ una buona notizia perché quel carbonio viene così sequestrato per periodi molto lunghi: ci vogliono decine di millenni perché il il particolato carbonioso si degradi in anidride carbonica negli oceani”, ha concluso Jones. “Bisogna tenere conto poi che a causa del cambiamento climatico, si prevedere che in futuro aumenteranno gli incendi: possiamo interpretare questo fenomeno come un’anomalia naturale del sistema Terra, un ‘feedback negativo’ che potrebbe intrappolare un po’ di carbonio mitigando gli effetti di questi disastri sempre più frequenti”.

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