L’impatto del COVID-19 sulle previsioni climatiche e l’inquinamento globale
Ciò che stiamo imparando, in questo periodo, potrebbe migliorare le previsioni sul futuro climatico della Terra.
di Adam Levy/Scientific American
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Mentre il mondo si sforza di contenere la diffusione di COVID-19, molte attività economiche hanno subito una battuta d’arresto, portando a una netta riduzione dell’inquinamento atmosferico. E con lo sgombero dei cieli, i ricercatori stanno avendo un’opportunità senza precedenti di contribuire a rispondere a una delle più spinose questioni aperte della scienza del clima: l’impatto degli aerosol atmosferici.
Ciò che stanno imparando potrebbe migliorare le previsioni sul futuro climatico della Terra. “Speriamo che questa situazione – per quanto tragica – possa avere una ricaduta positiva per il nostro settore”, spiega Nicolas Bellouin, ricercatore dell’Università di Reading, in Inghilterra, che si occupa di aerosol.
Gli aerosol sono minuscole particelle e goccioline che vengono emesse nell’aria da una miriade di fonti, dalla combustione di combustibili fossili allo spargimento di fertilizzanti, e persino da fenomeni naturali come la nebulizzazione dell’acqua del mare. Essi alterano le proprietà delle nubi e intercettano la radiazione solare: alcuni disperdono la radiazione solare e altri la assorbono.
Tutti questi fattori influenzano la temperatura globale, a volte in modi tra loro opposti. Nel complesso gli aerosol hanno un effetto di raffreddamento sul clima, compensando una parte del riscaldamento causato dai gas serra, ma non è chiaro quanto lo abbiano fatto finora, o lo faranno in futuro.
Il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ha stimato che un raddoppio delle concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera potrebbe aumentare le temperature di un valore compreso tra 1,5 e 4,5 gradi Celsius: un intervallo d’incertezza così ampio che è dovuto, in parte, alla comprensione incompleta dell’influenza degli aerosol. “Il fatto che l’effetto degli aerosol sul clima finora sia stato così incerto ci ha ostacolato”, dice il fisico dell’atmosfera Trude Storelvmo dell’Università di Oslo.
Parte della difficoltà di analizzare il ruolo degli aerosol è stato che le loro fonti non potevano essere eliminate per confrontare ciò che accade con e senza di loro. Ma ora la risposta alla pandemia lo ha fatto in modo efficace, e gli scienziati stanno cogliendo l’occasione per individuare le differenze sotto diversi aspetti, dalle specifiche proprietà delle nubi alle variazioni delle temperature locali prima e dopo la diminuzione delle emissioni di aerosol.
Riduzione della concentrazione di biossido di azoto sull’Europa prima e dopo il lockdown (© ESA)