GROSSO INCENDIO NELLA FORESTA VICINO ALLA CENTRALE DI CHERNOBYL

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GROSSO INCENDIO NELLA FORESTA VICINO ALLA CENTRALE DI CHERNOBYL

Rilevato un aumento delle radiazioni in zona dopo l’ispezione di alcuni tecnici, anche 16 volte il normale
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Mentre il mondo è impegnato nell’emergenza Coronavirus, a Chernobyl un pezzo di foresta sta bruciando. L’incendio è scoppiato a nord dell’Ucraina, proprio intorno all’ex centrale nucleare, nella zona più inquinata a causa delle radiazioni post-catastrofe.

L’incendio sarebbe iniziato sabato 4 aprile, ha già devastato 20 ettari secondo quanto riportato dalla Protezione Civile di Kiev, e ha coinvolto almeno 18 unità, un elicottero, due aerei e 90 vigili del fuoco che stanno cercando di contenerlo.

La radioattività della zona rende tutto più difficile complicando il lavoro dei pompieri. Tuttavia le autorità hanno riferito che non si è rilevato alcun aumento delle radiazioni e che al momento non ci sono rischi per la popolazione.

Però, secondo alcuni tecnici che si sono portati sul posto non sarebbe proprio così, infatti dichiarano che “Ci sono brutte notizie. Le radiazioni sono al di sopra della norma nel luogo dell’incendio. Come vedete nel video, gli indicatori segnano 0,14 e 2,3”. Lo scrive su Facebook, postando un video della misurazione, Egor Firsov, capo del servizio di ispezione ecologica.

I vigili del fuoco continuano a combattere il fuoco che ha avuto origine nella zona di Chernobyl. La situazione è difficile. L’incendio si è diffuso su 20 ettari nell’area di Chernobilsk, ma ha bruciato più di 100 ettari in totale. Come spesso succede, prima qualcuno aveva dato fuoco all’erba e poi il fuoco si e diffuso agli alberi». Il video diffuso da Firsov mostra il dsplai di un contatore con valori di radioattività 16 volte superiori alla media, ma il funzionario ucraino dice che il picco riguarda solo l’area incendiata e poi se la prende con i contadini (che nella zona di esclusione non dovrebbero starci, ndr) che dalla primavera all’autunno provocano incendi dolosi e con le basse multe che pagano gli incendiari quando vengono presi: solo 175 uah.

Firsov scrive che «Questa barbarie deve finalmente essere fermata. Alla prima riunione del Parlamento, i deputati dovrebbero innalzare in modo significativo le sanzioni per chi appicca un incendio doloso all’erba Per la mancanza della mascherina ora puoi essere punito da 17 mila uah. E per un incendio doloso che può togliere la vita di qualcuno (come di recente a Berdychiv), la sanzione è più misera. Non può più andare avanti così. Le sanzioni per gli incendi dovrebbero essere aumentate di 50-100 volte. Spero che venga votato. Altrimenti, gli incendi su vasta scala continueranno ad avvenire ogni volta dalla primavera all’ autunno.

In un secondo posto pubblicato oggi, Firsov si rivolge agli abitanti di Kiev: «Per quanto riguarda la situazione nella zona di Chernobyl, voglio tranquillizzarvi». Infatti secondo i rilevamenti fatti C dal Centro scientifico e tecnico per la sicurezza nucleare e radioattiva nella capitale ucraina (Yarb) non ci sarebbero rafiazioni che superano lo sfondo normale. «Come segnala la YARB, a partire dalle 17,00 del 5 aprile, l’incendio nell’a zona di esclusione e incondizionato (obbligatoria) a Vídselennâ non ha influenzato la situazione delle radiazioni a Kiev e nelle periferie. Quindi, non dovete aver paura di aprire le finestre ed areare i locali durante la quarantena».

Intanto in Russia, dopo che 4 lavoratori delle centrali nucleari sono risultati positivi al Coronavirus, tutto il personale degli impianti nucleari dovrà vivere isolato dal resto della popolazione – e dalle loro famiglie – e usufruiranno di centri sanitari all’interno delle stesse centrali.

Ai russi il governo ha detto di rimanere a casa per tutta la e a Mosca il 3 aprile erano stati segnalati 4.149 casi di coronavirus. Rosatom ha chiesto a tutti i suoi dipendenti che potevano farlo di lavorare da casa, ma il personale che manda avanti le centrali nucleari è stato obbligato ad andare a lavoro e a rimanere negli in mpianti, così come continuano i progetti di costruzione di reattori Rosatom all’estero.

Quelle adottate da Rosatom sono le misure prese in quai tutti i Paesi del mondo che ospitano centrali nucleari per evitare per evitare interruzioni di corrente o arresti deglii impianti.

Negli Usa, la Nuclear Regulatory Commission sta prendendo in considerazione l’idea di isolare i propri lavoratori dagli effetti della pandemia di coronavirus, mentre la Francia, la nazione più dipendente dal nucleare al mondo, sta valutando tagli del personale. Come risposta a un picco di casi di Covid-19, sia la Francia che il Regno Unito hanno chiuso alcuni dei loro impianti di ritrattamento del combustibile nucleare.

Purtroppo in passato altri incendi, spesso dolosi e perduranti settimane, avevano colpito la foresta che circonda la centrale attorno alla cosiddetta “Zona di alienazione”. Incendi che, trasformando in aerosol respirabile i radionuclidi tossici, avevano causato enormi rischi per la salute delle persone residenti intorno all’area.

Per non parlare della cenere radioattiva prodotta dal fuoco, che può raggiungere anche aree a grande distanza trasportata dal vento, secondo quanto aveva affermato a suo tempo Timothy Mousseau, professore di scienze biologiche presso l’University of South California.

E ora che è scoppiato questo terribile incendio, il problema si ripresenta, sebbene al momento le autorità locali riferiscano che non si sono registrati aumenti della radioattività. Ma l’attenzione rimane altissima!

FONTE: Facebook/VilagVége

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