Non c’è il divieto di passeggiata nel Decreto, ma un invito a non uscire
Chi esce da casa per prendere aria e allentare la tensione, per raggiungere il tabaccaio e acquistare le sigarette, per consentire al cane di fare i bisogni, non è passibile di sanzione. Lo confermano fonti del Viminale che stanno interpretando in queste ore il Dpcm “11 marzo”
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Non c’è il divieto di passeggiata. Ad oggi, non è previsto in nessuno dei decreti firmati dal ministero della Salute o dal governo, compreso l’ultimo licenziato ieri sera a tarda ora e valido fino al 25 marzo. Chi esce da casa per prendere aria e allentare la tensione, per raggiungere il tabaccaio e acquistare le sigarette, per consentire al cane di fare i bisogni, non è passibile di sanzione. Lo confermano fonti del Viminale che stanno interpretando in queste ore il Dpcm “11 marzo”. La stessa Protezione civile, interpellata, ha spiegato che non esiste un “divieto di passeggiata”, ma un forte invito a restare a casa.
Nel sito della Presidenza del Consiglio si trova una pagina con “le domande più frequenti”. Bene, alla voce “spostamenti”, la numero uno, si legge: “Si deve evitare di uscire di casa”. Si deve evitare, ma non è vietato. Anche nel vademecum del ministero dell’interno, articolato in 12 punti, si esplicita: “Non si può uscire di casa se non per validi motivi”. E i validi motivi sono quattro: lavoro, necessità (spesa o farmacia), salute e rientro al proprio domicilio.
Tuttavia, al punto 10 si dice in maniera chiara che non esiste, per esempio, un divieto di fare ginnastica all’aperto: “Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti”. Ecco, sarebbe un controsenso autorizzare una corsa – che comporta sudorazione – e vietare una passeggiata. E ancora, anche con l’ultimo decreto, il più restrittivo della serie, tabacchi, ferramenta e altri artigiani restano aperti e, quindi, anche in questo caso sarebbe contraddittorio mantenere in attività questi negozi per non consentire, poi, di raggiungerli.
In tutti questi casi bisogna portare sempre con sé l’autocertificazione che indica lo spostamento che si sta effettuando: da quale luogo provengo a quale luogo sono diretto. Deve averla con sé anche chi va a piedi. Se una persona ne è sprovvista, tutte le forze di polizia hanno il foglio da consegnare all’interessato, che lo compilerà sul posto.