Le foreste tropicali assorbono sempre meno gas serra

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Le foreste tropicali assorbono sempre meno gas serra

La capacità delle foreste tropicali di contrastare le emissioni atmosferiche di anidride carbonica si è ridotta drasticamente negli ultimi anni. Lo rivela un nuovo studio su 565 aree coperte da foreste vergini in Africa e Amazzonia che porta a riconsiderare i diversi fattori che incidono sul riscaldamento climatico
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Le foreste tropicali del mondo assorbono grandi quantità di anidride carbonica e sono perciò uno dei principali argini alle emissioni di gas serra in atmosfera dovute alle attività umane. Ma questa loro capacità sta diminuendo in modo consistente, secondo uno studio pubblicato su “Nature” da Wannes Hubau e Simon L. Lewis dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, e Lise Zemagho dell’Università di Yaounde, in Camerun.

La copertura vegetale del pianeta entra infatti nei conteggi dei livelli atmosferici di gas serra perché le piante rimuovono il carbonio dall’atmosfera e lo fissano nei loro tessuti. Le foreste tropicali di enormi estensioni sono considerate perciò dei “pozzi” di carbonio e finora i modelli climatici avevano previsto che questo processo di sequestro del principale gas serra sarebbe andato avanti ancora per qualche decennio.

Questa previsione purtroppo viene ora smentita da Hubau e colleghi, che hanno analizzato, nell’arco di 30 anni, l’attività di 565 aree coperte da foreste tropicali vergini, 244 in Africa e 321 in amazzonia, per complessivi 300.000 alberi circa.

Le misure rivelano che dagli anni novanta ai primi anni duemila, le foreste tropicali hanno assicurato il sequestro del 15 per cento circa del carbonio emesso dalle attività umane. Con gli anni 2010, la capacità di queste foreste di assorbire carbonio è diminuita di un terzo, passando da circa 46 miliardi di tonnellate a circa 25 miliardi di tonnellate. La differenza, 21 miliardi di tonnellate, è pari alle emissioni di Regno Unito, Germania, Francia e Canada messe insieme nell’arco di un decennio. In altri termini, a partire dal 2010 le foreste hanno assorbito in media solo il 6 per cento delle emissioni di anidride carbonica.

Il fenomeno è il frutto di tre diversi processi verificatisi nel corso degli anni 2000: l’area coperta da foreste vergini è diminuita (meno 19 per cento) insieme alla loro capacità di assorbire carbonio ( meno 33 per cento), mentre le emissioni sono aumentate moltissimo (più 46 per cento).

I risultati riaccendono i riflettori sui “polmoni naturali” del pianeta e sui fattori che ne influenzano il declino.
“Combinando i dati provenienti dall’Africa e dall’Amazzonia abbiamo iniziato a capire perché queste foreste stanno cambiando: i fattori chiave sono i livelli di anidride carbonica, la temperatura, siccità e la dinamica forestale, cioè l’insieme delle forze fisiche e biologiche che influiscono su questo ecosistema”, ha spiegato Hubau. “L’anidride carbonica extra stimola la crescita degli alberi, ma ogni anno questo effetto è sempre più contrastato dall’impatto negativo delle alte temperature e della siccità, che rallentano la crescita e possono uccidere gli alberi”.

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