Basta fake news: ecco quando potrebbe essere pronto (realisticamente) il vaccino contro il Coronavirus
Trovare un vaccino per il nuovo coronavirus è diventata una questione di fondamentale importanza. Sono oltre 30 le case farmaceutiche e i laboratori in tutto il mondo che stanno lavorando sulla ricerca di un vaccino contro il SARS-CoV-2, ma per vederne uno in commercio ci vorranno almeno dai 12 ai 18 mesi secondo l’OMS e il Ministero della Salute. Nel frattempo stanno partendo le prime sperimentazioni umane di uno dei più promettenti.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Come mostra la mappa interattiva messa a punto dall’Università Johns Hopkins, i casi accertati di nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) sono ormai vicini ai 200.000, un numero che in realtà potrebbe essere già stato raggiunto, considerando che secondo un recente studio pubblicato su Science ci sarebbero dai 5 ai 10 casi non diagnosticati per ogni paziente confermato. Vista la costante diffusione della COVID-19 in oltre cento Paesi e i numeri in costante crescita, l’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata costretta a dichiarare lo stato di pandemia, che diversi Paesi stanno provando a contrastare con il lockdown e altre misure draconiane. Mai come ora l’importanza di arrivare a un vaccino il più presto possibile per eradicarlo è diventata una questione fondamentale. Ma quanto tempo dovremo attendere per vederne uno? Ecco cosa sappiamo fino ad ora.
Quando sarà pronto un vaccino
Ci sono decine di laboratori e case farmaceutiche che stanno lavorando alacremente per mettere a punto il più velocemente possibile un vaccino, ma i tempi per vederne uno in commercio – come specificato dal Ministero della Salute – possono essere “relativamente lunghi”. Si stimano infatti 12-18 mesi, come riportato dal sito del ministero. Il motivo non è legato allo sviluppo della preparazione in sé; grazie alla sequenza genetica del patogeno rilasciata dai ricercatori cinesi alla fine di gennaio, infatti, diverse aziende sono già in fase molto avanzata nella messa a punto del vaccino candidato. Ciò che serve sono studi clinici in sequenza in grado di certificare la sicurezza e l’efficacia della preparazione. I primi studi clinici di fase I, che vedono coinvolte poche decine di pazienti, stanno partendo in questi giorni e serviranno a determinare l’assenza di gravi effetti collaterali; nei successivi di fase II parteciperanno centinaia di persone e si svolgeranno “sul campo”, in una zona dove circola la malattia. Saranno necessari per verificare l’efficacia del vaccino. Infine, negli studi clinici di fase III, il preparato verrà testato su migliaia di persone per suffragare i risultati degli studi di fase II. Tutti i partecipanti coinvolti saranno attentamente monitorati dai ricercatori, e solo dopo un’attenta analisi di 12/14 mesi si potranno trarre le conclusioni per portare in commercio il vaccino, che richiederà altri tempi burocratici e produttivi. Come specificato a fanpage dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo presso l’Università degli Studi di Milano, normalmente i tempi di sviluppo di un nuovo vaccino richiedono dai 6 agli 8 anni, ma in casi di straordinaria necessità come quella attuale possono essere accorciati sensibilmente. Non possono tuttavia essere tagliati di netto come avvenuto con l’Ebola, una malattia decisamente più letale e pericolosa della COVID-19.
A shot, a milestone in the race to protect the world from the mounting pandemic. Jennifer Haller, 43, the first healthy participant of the trial takes the potential COVID-19 💉
👉Jennifer Haller, 43, e para që merr vaksinën potenciale ndaj #coronavirus @VOANews pic.twitter.com/oinYXNukgg— Aurel Boriçi (@AurelBoriciBT) March 16, 2020