Sono state arrestate, dalle autorità australiane, 183 persone con l’accusa di aver appiccato deliberatamente incendi boschivi negli ultimi mesi, soprattutto nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell’Australia Meridionale e in Tasmania. Dal mese di settembre, almeno 25 sono le persone che hanno perso la vita a causa dei giganteschi roghi che devastano il Paese.
Nello Stato del Nuovo Galles del Sud, 183 persone sono state accusate di reati relativi agli incendi boschivi, mentre 24 sono state arrestate per aver provocato volontariamente incendi. Nello Stato di Victoria, 43 sono le persone accusate di incendi dolosi nel 2019, mentre nel Queensland 101 persone sono state arrestate, si cui almeno 70 sono minorenni.
Un’ulteriore misura della portata della drammatica stagione degli incendi, è stata fornita dai meteorologi cileni e argentini, che hanno annunciato che il fumo dei fuochi australiani è stato individuato nei cieli di questi due paesi, a oltre 12mila chilometri di distanza dall’Australia. Non è ancora noto quale sarà il costo finanziario dell’emergenza: il Consiglio degli assicuratori australiani ha calcolato che le richieste di risarcimento ricevute dalle società ammontano già a 700 milioni di dollari australiani (433 milioni di euro), importo destinato ad aumentare. Il primo ministro si è impegnato a donare due miliardi di dollari australiani in due anni (1,2 miliardi di euro) di entrate fiscali provenienti da un fondo nazionale per l’assistenza alle vittime di incendi.