Sculture assire di 2700 anni fa scoperte da archeologi italiani nel Kurdistan iracheno

0

Sculture assire di 2700 anni fa scoperte da archeologi italiani nel Kurdistan iracheno

Un team di archeologi guidato da ricercatori dell’Università di Udine ha scoperto nel Kurdistan iracheno dieci rilievi assiri dell’VIII-VII secolo avanti Cristo. I monumenti, lunghi cinque metri e alti due, rappresentano varie divinità e un sovrano. Sono stati individuati nel complesso di Faida e saranno proposti come patrimonio dell’umanità all’UNESCO.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it

Nel cuore di un sito archeologico del Kurdistan iracheno sono emerse dieci spettacolari e imponenti sculture rupestri che rappresentano alcune divinità degli assiri e un sovrano, con buona probabilità re Sargon. I rilievi, scolpiti su grossi blocchi di roccia, sono lunghi ben cinque metri e alti due; in base alle analisi condotte dagli archeologi hanno un’età stimata di circa 2.700 anni (VIII-VII secolo avanti Cristo). Sono stati trovati associati al tratto di un canale largo quattro metri, che all’epoca si snodava per 7 chilometri nell’entroterra di Ninive, la capitale del regno. Dal canale centrale si irradiavano corsi d’acqua più piccoli per nutrire i fertili terreni agricoli e i campi della Mesopotamia del nord, una delle culle della civiltà.

I rilievi sono stati scoperti tra settembre e ottobre di quest’anno da un team di ricerca internazionale composto da scienziati italiani dell’Università di Udine e della Direzione delle Antichità di Duhok, città del Kurdistan a 20 chilometri dal sito archeologico di Faida, dove sono emersi i grandi monumenti. Gli archeologi dell’ateneo del Friuli Venezia Giulia, guidati dal professor Daniele Morandi Bonacossi, sono impegnati nell’area da diverso tempo in seno al progetto “Land of Nineveh Archaeological Project”, ma il loro non è stato un lavoro agevole. Il Kurdistan iracheno è stato infatti a lungo al centro di aspri conflitti; basti pensare alla presenza dell’autoproclamato Stato Islamico dal 2014 al 2017. La città di Mosul si trova a soli 50 chilometri di distanza dal sito di Faida, mentre il fronte della guerra è arrivato ad appena 25 chilometri. L’area, come spiegato dallo stesso Bonacossi, “è parte di uno scenario ancora post-bellico, fortemente minacciato dal vandalismo, scavi clandestini e dall’espansione del vicino villaggio e delle sue attività produttive che lo hanno già gravemente danneggiato”.

Rilievo 9. Credit: Isabella Finzi Contini per LoNap

La porzione superiore di alcuni dei bassorilievi era stata individuata tempo addietro, ma proprio a causa dei conflitti in corso e dell’instabilità geopolitica è stato impossibile portarli completamente alla luce sino ad oggi. Come indicato, mostrano diversi dei assiri, associati alle figure animali e mitologiche che li accompagnano nell’iconografia: ci sono ad esempio Assur – la principale delle divinità assire – su un dragone e sua moglie Mullissu seduta su un piedistallo sostenuto da un leone; Sin, il dio della Luna (su un leone); Nabu, il dio della Sapienza (su un dragone); Shamash, il dio del Sole (su un cavallo); Ishtar, la dea dell’amore e della guerra su un altro leone e così via. Tutte le divinità sono rivolte verso il senso in cui scorreva l’acqua nel canale. Il sovrano degli assiri è presente alle estremità dei bassorilievi, al cospetto delle divinità. Come sottolineato dal professor Bonacossi, si tratta di reperti estremamente rari, tenendo presente che gli ultimi rilievi in Iraq furono scoperti circa due secoli fa dal Console francese a Mosul.

Quando gli scavi saranno terminati verrà realizzato il “parco archeologico dei rilievi assiri di Faida”; i reperti saranno documentati con le tecnologie più moderne, restaurati laddove necessario e protetti da apposite infrastrutture. L’obiettivo è proporre il sito all’UNESCO per essere inserito nei patrimoni dell’umanità. I dettagli sugli spettacolari bassorilievi sono stati presentati nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia a Roma.

Share.

Leave A Reply