Ricostruito lo spostamento del Polo Nord Geomagnetico nell’Artide
La conoscenza dei movimenti del polo geomagnetico nel passato recente è di fondamentale importanza per la comprensione dei fenomeni attuali.
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Attraverso un ciclo di analisi paleomagnetiche, un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), ha ricostruito il movimento del polo geomagnetico nell’Olocene, ovvero nell’attuale epoca geologica che ha avuto inizio circa 11700 anni fa.
Un movimento variabile ed imprevedibile del polo geomagnetico in Artide è quanto emerge dai dati dello studio ‘A refined age calibrated paleosecular variation and relative paleointensity stack for the NW Barents Sea: Implication for geomagnetic field behavior during the Holocene’, recentemente pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews.
Infatti, in alcuni periodi prolungati – costituiti da diversi secoli – la posizione dell’antico polo geomagnetico (paleopolo) è stata sostanzialmente stabile, restando confinata in regioni piuttosto limitate. In altri periodi, invece, il moto del polo geomagnetico ha subito una accelerazione significativa, coprendo in poco tempo regioni molto estese.
Questo fenomeno è collegato ai complessi processi che avvengono all’interno della Terra, in una zona al confine tra il mantello terrestre ed il nucleo esterno fluido dove si origina il campo magnetico terrestre.
Figura. Nella figura a sinistra è riportata la mappa con indicati i punti dei carotaggi. Nell’immagine di destra è evidenziato il moto del polo geomagnetico (paleopolo) tra 5000 e 2000 anni fa. 5000 anni fa il paleopolo ha iniziato una traiettoria oraria verso la Russia europea, che ha raggiunto 3200 anni fa e dove ha stazionato per circa 400 anni. Successivamente, si è mosso rapidamente con una rotazione oraria passando per il Mar del nord (2400 anni fa) per poi raggiungere nuovamente il Nord America 2000 anni fa.