Nel 2018 record di Paesi Ue colpiti da incendi boschivi. Prima l’Italia con 147 incendi di più di 30 ettari

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Nel 2018 record di Paesi Ue colpiti da incendi boschivi. Prima l’Italia con 147 incendi di più di 30 ettari

Minore, e di molto, la superficie bruciata rispetto al 2017, ma grossi incendi in molti Paesi dell’Ue
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La Commissione europea ha pubblicato oggi l’edizione 2018 della relazione annuale sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa, secondo la quale «La superficie di foreste e terreni distrutti dal fuoco nell’Ue l’anno scorso ammonta a quasi 178 000 ettari. Si tratta di meno di un sesto della superficie bruciata nel 2017 e meno della media a lungo termine, tuttavia i Paesi colpiti da incendi di grandi dimensioni sono stati più numerosi che mai».

Nel 2018, il sistema europeo di informazione sugli incendi forestali ha mappato ilmaggior numero di incendi di almeno 30 ha in Italia (147 incendi, 14 649 ha bruciati), Spagna (104 incendi, 12 793 ha bruciati), Portogallo (86 incendi, 37 357 ha bruciati), Regno Unito (79 incendi, 18 032 ha bruciati) e Svezia (74 incendi, 21 605 ha bruciati).

La Svezia ha subito la peggior stagione degli incendi che si ricordi. Il rapporto evidenzia che «La superficie totale bruciata registrata in Svezia, equivalente a oltre 21 605 ettari, è la seconda più elevata dell’Ue, una posizione insolita per un paese del nord Europa. Sebbene il Portogallo si riconfermi come il Paese che ha registrato il maggior numero di ettari andati in fumo, la superficie totale andata persa è stata solo una piccola frazione di quella registrata nel 2017, oltre che una delle più basse degli ultimi 10 anni».

Gli ecosistemi vulnerabili di Rete Natura 2000, che ospitano numerose specie minacciate animali e vegetali, hanno subito un altro duro colpo: sono andati in fumo 50.000 ettari, equivalenti al 36 % della superficie totale andata persa nel 2018.

Tibor Navracsics, Commissario Ue uscente per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport e responsabile per il Joint Research Centre, ha ricordato che «L’evoluzione delle condizioni meteorologiche associata ai cambiamenti climatici aumenta il rischio di incendi boschivi a livello mondiale. Dobbiamo reagire e moltiplicare gli sforzi per rendere le nostre foreste più resilienti a un clima più caldo e più secco. Le prove fornite dal Joint Research Centre ci permettono di concentrarci sui metodi più efficaci di prevenzione degli incendi aiutandoci a proteggere le nostre foreste, azione indispensabile per preservare la biodiversità e la qualità di vita dei cittadini».

I sistemi di prevenzione degli incendi sembrano funzionare sempre meglio: «Nonostante la superficie complessiva incendiata sia stata inferiore agli anni precedenti – sottolinea la Commissione Ue – le temperature in Europa centrale e settentrionale si sono attestate al di sopra della media per la maggior parte dell’estate. Ciò ha determinato condizioni che hanno contribuito a far divampare e a diffondere gli incendi boschivi, con conseguenti perdite economiche e ambientali di ampia portata», ma che non sono state così de vastanti come nel 2017.

La Commissione ricorda che «Nel 2018 in Europa il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato 5 volte per rispondere ad incendi boschivi in Svezia, Grecia, Lettonia e Portogallo. Nel corso dell’estate sono stati mobilitati un totale di 15 aerei, 6 elicotteri e oltre 400 vigili del fuoco; l’Unione europea ha finanziato i costi di trasporto per mobilitare il sostegno ai paesi colpiti, per un ammontare di 1,6 milioni di euro. Su richiesta degli Stati membri sono state prodotte oltre 139 mappe satellitari Copernicus sugli incendi boschivi. Inoltre, l’UE ha inviato in Portogallo esperti forestali provenienti da tutta l’UE per una missione di prevenzione e preparazione destinata a potenziare la capacità del paese di gestire gli incendi boschivi. Nel marzo 2019 è stato potenziato il meccanismo di protezione civile dell’Ue e lanciato il programma rescEU, volto a rafforzare la protezione dei cittadini dalle catastrofi e la gestione dei rischi emergenti in Europa e altrove. Nell’estate del 2019 l’UE ha creato una prima flotta di aerei antincendio, che ha già dispiegato due volte per estinguere incendi boschivi in Grecia e in Libano. Inoltre, nel mese di luglio la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione in cui auspica un’intensificazione degli interventi dell’Ue contro il disboscamento e il degrado forestale e si è impegnata a intraprendere ulteriori azioni, tra cui la trasformazione del sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi in uno strumento di monitoraggio degli incendi di incolto su scala globale».

La relazione annuale sugli incendi boschivi segnala inoltre che «Nel 2019 la stagione degli incendi è iniziata presto, a causa delle condizioni asciutte e ventose e delle temperature elevate. Nel mese di marzo di quest’anno il loro numero aveva già superato la media annuale registrata nell’ultimo decennio, con molti focolai in regioni di montagna e incendi di proporzioni critiche nel delta del Danubio».

Karmenu Vella, Commissario Ue uscente all’ambiente, conclude: «Boschi e foreste sono vitali per far fronte all’emergenza climatica ed ecologica. Sono i nostri polmoni e il nostro sistema di supporto vitale e ospitano l’80 % della biodiversità del pianeta. Eppure oggi più che mai sono in grave pericolo. Ogni ora vanno in fumo superfici equivalenti a 800 campi di calcio, con incendi devastanti che imperversano in tutto il mondo. Come dimostra la nostra recente azione in materia di disboscamento, l’Ue è pronta a collaborare con i Paesi partner per proteggere le foreste dell’Ue e del resto del mondo investendo nella prevenzione degli incendi boschivi».

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