Il ciclo idrologico potrebbe essere influenzato dal riscaldamento globale
Il ciclo idrologico, vitale per il pianeta Terra, è parte integrante del sistema climatico. Può essere drasticamente influenzato dal riscaldamento globale attraverso processi complessi ed altamente variabili nello spazio e nel tempo. Vediamone alcuni aspetti.
di Annalisa Cherchi
ingvambiente.it
E’ un dato di fatto: il riscaldamento globale, di cui l’uomo è principale responsabile, sta influenzando e modificando il ciclo idrologico, cioè quella catena di eventi che garantiscono la circolazione di acqua tra l’atmosfera e la terraferma e il cui equilibrio garantisce la sopravvivenza dell’uomo e delle altre specie viventi.
Il ciclo idrologico consiste nell’alternarsi di processi che trasferiscono acqua dalla superficie all’atmosfera della Terra e, seguendo il percorso inverso, dall’atmosfera alla superficie. Durante questi spostamenti l’acqua cambia stato, trasformandosi da solido a liquido, da liquido ad aeriforme o viceversa. Guardiamo ad esempio lo schema in Figura 1. L’acqua presente in atmosfera sotto forma di vapore puo’ condensare e formare nubi. Successivamente puo’ precipitare sulla superficie sotto forma liquida (pioggia) o solida (neve/ghiaccio), riversandosi in fiumi, laghi, mari, oceani e sul suolo. Come fa l’acqua a spostarsi nuovamente in atmosfera chiudendo il ciclo? L’acqua dei mari e degli oceani puo’ evaporare, mentre quella sulla superficie continentale può riversarsi a sua volta in fiumi, mari e laghi e poi evaporare o insinuarsi nel sottosuolo. Le piante che la assorbono la rilasciano in atmosfera attraverso l’evapotraspirazione. Ed il ciclo si chiude.
Come il riscaldamento globale influisce sul ciclo dell’acqua?
Qualsiasi alterazioni del ciclo idrologico è importante poiché influenza la disponibilità di acqua. Dal punto di vista fisico, la prima ovvia conseguenza del riscaldamento globale è la fusione dei ghiacci, sia marini che terrestri. In un post precedente sono stati descritti i principali impatti della fusione dei ghiacci marini in Artico. Anche la fusione dei ghiacciai terrestri è largamente influenzata dal riscaldamento globale ed ha importanti conseguenze sul ciclo idrologico.
Lo scorso luglio il National Snow and Ice data center ha stimato che la Groenlandia ha perso oltre 55 miliardi di tonnellate di ghiaccio (corrispondente ad oltre il 60% della calotta) per fusione superficiale. La figura 2 mostra come negli ultimi anni (linee colorate) la quantità di ghiaccio fuso in Groenlandia sia molto aumentata rispetto al periodo 1980-2010 (linee e area grigia). E la cosa peggiore è che tutti i ghiacciai del mondo stanno sperimentando questo stesso fenomeno, in modo più o meno intenso a seconda della zona. Ciò avviene poiché le alte temperature non permettono, soprattutto d’estate, il mantenimento della copertura nevosa dei ghiacciai, che rimangono così esposti e iniziano a fondere. Ad esempio è stato stimato che le Alpi hanno perso il 50% della loro copertura di ghiaccio nell’ultimo secolo, di cui oltre i due terzi negli ultimi 30 anni.
Area (km2) di fusione del ghiaccio in Groenlandia tra Aprile ed Ottobre come media del periodo 1981-2010 (linea grigia) e per alcuni anni recenti (linee colorate). Sorgente: National Snow and Ice Data Center