4 novembre 2011: tredici anni fa l’alluvione che causò 6 morti a Genova

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4 novembre 2011: tredici anni fa l’alluvione che causò 6 morti a Genova

L’alluvione lampo si abbatteva su Genova il 4 novembre 2011, appena dieci giorni dopo l’alluvione che devastò le Cinque Terre. Furono sei purtroppo le vittime della furia delle acque, tutte ritrovate nel quartiere di Quezzi, a causa dell’esondazione del Rio Fereggiano. La situazione più critica si registrò nella bassa Val Bisagno, dove l’esondazione del Rio Fereggiano aveva portato a valle decine e decine di auto.

Il Bisagno è esondato nella zona di Piazzale Adriatico, tra Marassi e Molassana, ma anche a Borgo Incrociati, zona stazione Brignole, con auto galleggianti sulla strada. I più fortunati sono riusciti a mettersi in salvo all’ultimo momento ed in molte zone c’è chi è fuggito persino sopra i tetti o i piani più alti dei palazzi. Dopo l’esondazione del Fereggiano, le ore successive furono di forte apprensione con la Protezione Civile che invitò la popolazione a rifugiarsi sui piani più alti delle abitazioni. Nel cuore del pomeriggio l’onda di piena del Bisagno si scatenò nei quartieri più bassi della città, sommersi da acqua e fango.

L’alluvione provocò la morte di sei persone: Shpresa Djala, 23 anni, e le sue figlie Gioia, otto anni, e Janissa, un anno, Angela Chiaramonte, 40 anni, Evelina Pietranera 50 anni, e Serena Costa, 19 anni, travolte dalle acque del torrente Fereggiano, uscito dagli argini intorno all’una. Con il Fereggiano esondò anche il torrente Bisagno, il più grande. La zona della stazione Brignole, compresi Borgo Incrociati, piazza della Vittoria e il tratto di via XX Settembre fino all’altezza di via Cesarea, rimasero sommerse dall’acqua per alcune ore. Centinaia i negozi allagati. I quartieri più colpiti furono Quezzi, Sturla, San Desiderio, San Fruttuoso, Marassi, Albaro, Quarto, Quinto, Nervi. Fu subito polemica sulle responsabilità dei morti e dei danni. La giunta venne prima accusata di non avere deciso la chiusura delle scuole. Se lo avesse fatto, osservarono alcuni, non si sarebbero avute sei vittime. Il sindaco Marta Vincenzi parlò di una “tragedia assolutamente imprevedibile in questa forma”, di una ”bomba d’acqua” che colse di sorpresa la città e l’amministrazione. L’alluvione del 2011 entrò negli annali statistici per la quantità di pioggia caduta in un’ora

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