La biodiversità globale ha la capacità di riorganizzarsi in pochissimi anni
In tutto il mondo, gli habitat locali stanno rispondendo ai cambiamenti climatici e alle attività umane con un veloce ricambio delle specie: un terzo di esse viene sostituito in dieci anni. Almeno per ora, quindi, la crisi della biodiversità non si manifesta tanto con il declino del numero di specie quanto con la sua riorganizzazione
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La biodiversità è in crisi in tutto il mondo. Ma gli habitat locali non soffrono tanto di una diminuzione del numero di specie, quanto di un elevato ricambio, con nuove specie che soppiantano quelle scomparse nell’arco di pochi anni. Lo dimostra, confermando una tendenza già emersa in passato, un ampio studio pubblicato su “Science” da Shane Blowes e del German Centre for Integrative Biodiversity Research (iDiv) ad Halle-Jena-Leipzig, in Germania, e colleghi di una collaborazione internazionale.
Studiare i cambiamenti della biodiversità a livello regionale è un compito particolarmente arduo per i ricercatori: ogni habitat locale infatti reagisce in modo specifico al riscaldamento climatico e alla pressione delle attività umane, come lo sfruttamento del suolo, manifestando un proprio trend di variazione sia della composizione sia del numero di specie nell’ecosistema.
Un punto fermo stabilito dalle ricerche è che, in molti habitat, l’effetto non è semplicemente una diminuzione del numero totale di specie, perché quelle perse vengono sostituite da altre. È fondamentale quindi capire come cambia la composizione delle specie di un habitat.
Gli autori hanno usato BioTIME un ampio database ad accesso libero che raccoglie più di 50.000 serie temporali sui cambiamenti di biodiversità, raccolte in 239 studi ecologici. Ogni serie rappresenta una registrazione della composizione delle specie presenti in uno specifico sito nel corso del tempo.
L’analisi statistica dei dati mostra che i tassi di variazione della biodiversità dipendono molto dal contesto. Nei diversi habitat considerati, il numero di specie può aumentare o diminuire, ma se si considerano tutti gli habitat del globo simultaneamente, emerge un incremento nel numero medio di specie degli habitat locali.
Il risultato fondamentale emerso dallo studio è che la composizione locale delle specie si riorganizza molto rapidamente: un terzo di tutte le specie viene sostituito da nuove nell’arco di un decennio. Questi cambiamenti sono molto più rapidi e intensi nei sistemi marini che in quelli terrestri, in particolare nei mari tropicali che ospitano i maggiori hotspot di biodiversità del pianeta.
La conclusione dello studio è che almeno per ora la crisi della biodiversità non si manifesta con il declino del numero di specie quanto piuttosto nella loro riorganizzazione su ampia scala, come sottolineano Brita Eriksson dell’Università di Groeningen, nei Paesi Bassi, ed Helmut Hillebrand dell’Università di Oldenberg a Wilhelmshaven, in Germania, in un articolo di commento pubblicato sullo stesso numero di “Science”.