L’anticipo improvviso della vendemmia in Borgogna, ci racconta il cambiamento climatico
La certosina raccolta di dati negli archivi di Beaune, la “capitale del Borgogna”, ha rivelato che il giorno di inizio della vendemmia è rimasto lo stesso per oltre sei secoli, per poi anticipare di colpo negli ultimi trent’anni a causa dei cambiamenti del clima
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Un’eccezionale testimonianza del cambiamento climatico in atto viene dai registri dei viticoltori della Borgogna: a partire dal 1988 la vendemmia delle uve usate per la produzione del rinomato vino di quella regione è anticipata in media di 13 giorni rispetto ai secoli precedenti, indicando che il clima è diventato più caldo e più secco.
Lo studio che lo dimostra – condotto da un gruppo di scienziati e storici svizzeri, francesi e tedeschi sotto la direzione di Thomas Labbé, dell’Università della Borgogna a Digione, e di Christian Pfister, dell’Università di Berna, in Svizzera – è pubblicato su “Climate of the Past”, organo della European Geosciences Union.
Thomas Labbé e colleghi hanno meticolosamente ricostruito le date delle vendemmie dei viticoltori della cittadina di Beaune, la principale località della zona di produzione del vino di Borgogna, andando a ritroso fino al 1354. I ricercatori hanno consultato gli archivi comunali, spulciando metodicamente anche le registrazioni dei pagamenti dei proprietari terrieri ai vendemmiatori e i libri delle deliberazioni del capitolo della chiesa di Notre-Dame a Beaune.
Alla fine hanno ottenuto una serie ininterrotta di dati dal XIV secolo fino al 2018. Le poche lacune rimaste – per lo più relative al periodo della guerra dei Trent’anni (1618 – 1648) – sono state colmate calcolando la differenza media di giorni fra l’inizio della vendemmia a Digione (i cui registri sono meno completi) e a Beaune.
Ovviamente la data esatta dell’inizio della vendemmia è sempre stata legata all’andamento meteo-climatico dell’anno, ma se si guarda alle sue fluttuazioni il risultato è inequivocabile, dice Labbé: “Le registrazioni sono chiaramente divise in due parti”. Fino al 1987, le uve da vino venivano in genere raccolte a partire dal 28 settembre, mentre dal 1988 le vendemmie sono iniziate in media 13 giorni prima. Inoltre, l’analisi della serie mostra che le annate molto calde e secche non erano comuni in passato, ma sono diventate la norma negli ultimi 30 anni.
Per validare la loro ricerca e rispondere alla possibile obiezione che i dati relativi al piccolo circondario di Beaune non possono essere considerati esemplificativi di una condizione generale, i ricercatori hanno quindi confrontato i loro risultati con quelli ottenuti in analoghi studi condotti su alcune regioni della Svizzera ( dal 1444 al 2012), della Boemia (dal 1499 al 2015) e di alcune ricostruzioni dendrocronologiche (basate sugli anelli di accrescimento degli alberi) del clima in Europa per diversi periodi di tempo.
Alla luce di tutti questi dati, ha concluso Pfister, “la transizione verso un rapido periodo di riscaldamento globale dopo il 1988 si distingue molto chiaramente. Speriamo che la gente inizi a considerare realisticamente la situazione climatica in cui si trova attualmente il pianeta”