Allarme sul Monte Bianco, rischia di crollare il ghiacciaio Planpincieux sulle Grandes Jorasses. Abitazioni minacciate
La massa scivola di circa dieci metri al mese (forse anche di più). Il sindaco di Courmayeur fa sgombrare alcune case
Tratto da www.lastampa.it
Anche i ghiacciai del Monte Bianco scivolano a valle sciogliendosi. Sono testimonianza della febbre che fa crollare grattacieli di ghiaccio ai Poli e riduce in modo impressionante la terra coperta di bianco della Groenlandia.
Ghiacci in agonia che ieri hanno costretto il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi a firmare un’ordinanza di divieto per la Val Ferret. Il ghiacciaio Planpincieux, nella sua fascia più bassa sta scivolando verso morene, pascoli, boschi e omonima frazione.
Un fronte di 250 mila metri cubi, pari a diecimila container di navi cargo. Un’enorme massa di fghiaccio che potrebbe crollare all’improvviso, raggiungendo case, ville, alberghi e ristoranti, oppure cedere a poco a poco. Ghiaccio che svicola sull’acqua di fusione, provocata da un’estate a tratti torrida e che negli ultimi giorni si è di nuovo fatta sentire. Il ghiacciaio è a fianco di un’isola di granito delle Grande Jorasses, una delle vette più famose del Monte Bianco. Su quell’isola c’è il rifugio Boccalatte che ha dovuto chiudere anzitempo, ai primi di settembre per un’altra ordinanza del sindaco e per un altro imminente crollo glaciale. Il pericolo ancora incombe, più in alto, oltre i 3.500 metri, dove su un baratro di roccia si affaccia la seraccata del ghiacciaio Whymper, quel sir Edward che nel 1865 arrivò per primo sulle Jorasses e poco dopo sul Cervino.
Da lassù si staccheranno, secondo i calcoli degli esperti, 150 metri cubi. Per questo motivo la montagna è stata proibita. Ma quello che accade ora è mille metri più in basso dove il Planpincieux ha subito ciò che gli esperti di Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur chiamano un cambiamento che «lo fa apparire come terreno franoso». Lo scudo di ghiaccio è spaccato in crepacci anomali, ravvicinati, quasi confusi.
Appare come un terremoto silenzioso. Dipende da ciò che è accaduto in direzione del rifugio Boccalatte, forse cento metri più in alto. Lì dove la pendenza cambia si è formata una piega e un crepaccio che hanno scosso l’intero ghiacciaio. E in basso la fusione ha fatto scivolare il fronte provocando un aumento della velocità. Il Planpincieux “cammina“ e rischia di finire sulle rocce, fra gli sfasciumi e giù nell’erba ormai brulla.