OMS: Microplastiche nell’acqua potabile e rischi per la salute, c’è bisogno di dati per valutare al meglio i pericoli
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un nuovo rapporto sull’impatto delle microplastiche presenti nell’acqua potabile sulla nostra salute. Al momento, si legge nel documento “Microplastics in Drinking Water”, i rischi sembrano essere bassi, tuttavia i dati sull’argomento sono pochi e servono urgentemente nuove ricerche.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Benché le microplastiche si trovino in tutte le fonti di acqua potabile, dal rubinetto di casa alla bottiglia acquistata al supermercato, nelle concentrazioni attuali non dovrebbero rappresentare un pericolo per la nostra salute. Tuttavia, i dati a disposizione degli scienziati sul loro potenziale impatto sono ancora troppo pochi, dunque è necessario approfondire urgentemente la questione con ricerche ad hoc e metodi standardizzati. Questa, a grandi linee, la sintesi del nuovo rapporto .
I rischi per la salute associati all’ingestione delle microplastiche, come indicato nel rapporto “Microplastics in Drinking Water” dell’OMS, sono di tre tipi: il primo, quello fisico, è legato all’accumulo delle microparticelle di plastica – soprattutto le più piccole, nell’ordine dei nanometri – all’interno degli organi, come fegato e reni; il secondo pericolo è di tipo chimico, associato cioè alla potenziale tossicità dei materiali di cui sono composte; il terzo fattore di rischio è la possibilità che le microplastiche possano fungere da vettore per agenti patogeni come batteri, che potrebbere formare biofilm attorno alle particelle. Sulla base degli studi analizzati dall’OMS, al momento il rischio per la nostra salute viene considerato basso, ma la situazione potrebbe cambiare radicalmente in futuro.
Live from Geneva: WHO calls for more research on microplastics in drinking water. Q&A with Bruce Gordon. #AskWHO https://t.co/FlApsaZiLB
— World Health Organization (WHO) (@WHO) 22 agosto 2019