Amazzonia: distrutto il 278% in più di foresta rispetto allo stesso periodo del 2018!
L’Istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE) brasiliano ha annunciato che nel mese di luglio sono andati perduti 2.254 chilometri quadrati di Foresta Amazzonica, uno dei dati peggiori degli ultimi anni. Il disboscamento è stato superiore del 278 percento rispetto a quello registrato a luglio del 2018.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Nel mese di luglio la Foresta Amazzonica del Brasile ha perduto oltre 2.250 chilometri quadrati di territorio, un’area paragonabile al Lussemburgo e poco più piccola della Valle d’Aosta. Si tratta di un dato del 278 percento superiore rispetto a quello registrato nel luglio del 2018; ciò colloca il mese scorso tra i peggiori in assoluto per quanto concerne il disboscamento dell’Amazzonia. Il dato è stato comunicato dall’INPE (Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais, Istituto nazionale per la ricerca spaziale), ed è legato ai rilievi satellitari attraverso il sistema di “Detecção do Desmatamento na Amazônia Legal em Tempo Real” (DETER).
In base ai dati diramati dall’INPE, dall’inizio dell’anno sono andati perduti circa 4.700 chilometri quadrati di Foresta Amazzonica, rispetto ai 2.810 chilometri quadrati nello stesso arco di tempo dello scorso anno. I numeri sono fortemente criticati dal nuovo governo di Jair Bolsonaro, che ha recentemente fatto “cadere la testa” del numero uno dell’INPE Ricardo Magnus Osório Galvão, uno stimato scienziato a livello internazionale. È stato sostituito col militare Darcton Policarpo Damião. Secondo Bolsonaro, che da quando si è insediato ha ridotto controlli e sanzioni per i reati ambientali, favorendo politiche industriali e agroalimentari ai danni del “polmone verde” del Pianeta e delle popolazioni indigene che lo popolano, i dati dell’INPE sarebbero falsi. Per questa ragione intende sostituire l’ente con una società privata che monitori la Foresta Amazzonica al suo posto.