Violenta grandinata in Abruzzo con chicchi grandi come arance. A Pescara 18 feriti, anche una donna incinta
Nubifragio anche su Milano Marittima, donna ferita. Alberi e cartelli stradali abbattuti www.ansa.it
Violenta grandinata a Pescara e su parte della costa abruzzese, con chicchi grandi come arance. Diciotto le persone fino ad ora finite in pronto soccorso a Pescara per le ferite provocate dai chicchi di grandine. In ospedale anche una donna incinta, con ferite al volto e al capo. I pazienti, apprende l’ANSA in Pronto Soccorso, hanno riportato contusioni e ferite, principalmente al capo, e sono tutti da suturare.
Nel capoluogo adriatico, in particolare, il feomeno ha provocato danni consistenti: auto danneggiate, parabrezza e vetri infranti, tetti danneggiati. Numerosi i disagi per la circolazione anche nell’entroterra. Sulla superstrada che da Teramo conduce al mare automobili attualmente ferme in coda per scarsa visibilità. Nei centri abitati si segnalano i primi danni alle automobili, molte con il parabrezza sfondato dalla grandine.
Una tempesta di vento e pioggia si è abbattuta in mattinata su Milano Marittima, in provincia di Ravenna, provocando danni. Diversi gli alberi abbattuti, tra cui vari pini marittimi, ma anche segnali stradali, cartelli e infrastrutture mobili divelte, come spiega il Comune di Cervia.
Una donna è rimasta ferita ed è stata portata all’ospedale Bufalini di Cesena, in condizioni serie, anche se non sarebbe in pericolo. Alcune strade sono state chiuse.
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La Guardia Costiera di Rimini ha soccorso e recuperato un bagnante, sorpreso da un improvviso nubifragio. L’uomo, che si era aggrappato a alcune briccole, pali in legno a circa 500 metri dalla riva, è stato anche visitato dal 118 perché in stato di ipotermia e sotto choc. Verso le 9.40 un bagnino del bagno 26 aveva chiamato la Capitaneria di Porto, segnalando la presenza del bagnante, in un’area vietata alla balneazione, vicino a vasche di laminazione del torrente Ausa. Probabilmente si era diretto lì per cercare riparo. Una motovedetta destinata al servizio di ricerca e soccorso è uscita e ha raggiunto l’uomo in difficoltà.
Nuove grandinate, tra ieri pomeriggio e questa mattina, hanno colpito l’Emilia-Romagna con ripercussioni pesanti nei campi da Piacenza a Rimini: a subire danni le colture di pomodoro e mais nel Piacentino, di cereali nel Bolognese e di pesche nettarine in Romagna. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale. A Loiano (Bologna), spiega la confederazione, i danni maggiori li hanno subiti i cereali non ancora trebbiati, mentre nel Cesenate i frutteti “sono stati bersagliati da chicchi di grandine grandi come uova”. “La grandine – sottolinea Coldiretti – è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro”. La tendenza alla “tropicalizzazione” per Coldiretti compromette le coltivazioni nei campi con costi stimati in oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.