La storia di Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna della misione Apollo 11
La storia e la vita di Neil Armstrong, il primo uomo sbarcato sulla Luna cinquanta anni fa in seno alla celebre missione della NASA “Apollo 11”. L’astronauta, assieme ai colleghi Buzz Aldrin e Michael Collins, fu protagonista di un traguardo storico per l’esplorazione spaziale e l’umanità intera. È l’unico dei tre a non essere più in vita.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Il comandante dell’Apollo 11 Neil Armostrong, mentre si accingeva a poggiare il piede sulla Luna alle 04:56 ora italiana del 21 luglio 1969, pronunciò la celeberrima frase “un piccolo passo per un uomo, un salto da gigante per l’umanità”. Fu il primo uomo a sbarcare sul satellite della Terra in seno alla pionieristica missione della NASA. Assieme a lui c’erano Buzz Aldrin, il secondo uomo a sbarcare sulla Luna (circa venti minuti dopo Armstrong), e il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins. Quest’ultimo era il pilota del Columbia, il modulo di comando dell’Apollo 11, e rimase tutto il tempo in orbita lunare. Una volta ricongiuntosi con i suoi due compagni pilotò il veicolo spaziale per il rientro sulla Terra, avvenuto il 24 luglio con lo storico ammaraggio nell’Oceano Pacifico.
Chi era Neil Armstrong
Nato il 5 agosto del 1930 a Wapakoneta, nell’Ohio, Neil Alden Armstrong è stato il primo uomo a sbarcare sulla Luna e per questo è il membro dell’equipaggio dell’Apollo 11 più famoso in assoluto. Del resto, fu lui a pronunciare l’iconica frase legata per sempre alla conquista della nostra “vicina di casa”. È l’unico dei tre membri dello storico equipaggio a essere deceduto: si spense infatti il 25 agosto 2012 a Cincinnati, sempre nell’Ohio, in seguito alle complicazioni di un bypass coronarico, resosi necessario per un blocco delle arterie. Iniziò la sua folgorante vita da pilota – che lo portò a diventare un’astronauta – prima della conclusione della Seconda Guerra Mondiale, prendendo il primo brevetto di volo ancora adolescente (a 15 anni). Nel 1947 si iscrisse alla facoltà di ingegneria aeronautica alla prestigiosa Purdue University, dove seguì un piano di studi peculiare legato al servizio militare, per potersi pagare l’onerosa retta. Nel 1950 divenne ufficialmente un pilota della marina militare statunitense e successivamente partecipò a numerose missioni durante la sanguinosa Guerra di Corea. Rientrò al termine del conflitto e nel 1955 si laureò. Dopo gli studi diventò pilota di velivoli sperimentali, come i peculiari aerorazzi Bell X-1B e l’X-15, esperienze che furono il trampolino di lancio verso la NASA e la carriera da astronauta. Durante i voli sperimentali ebbe numerosi incidenti.
Il primo uomo a sbarcare sulla Luna
Fu inserito in programmi dell’aeronautica militare pensati per formare i nuovi astronauti, un percorso che lo portò verso i primi viaggi nello spazio in seno alle missioni Gemini della NASA. Dopo aver partecipato a Gemini 8 e Gemini 11 assieme ad altri celebri colleghi entrò a far parte del programma Apollo. Fu riserva dell’Apollo 8 e venne scelto come comandante della celeberrima Apollo 11, anche grazie al suo carattere poco incline al vanto e alla superbia. La NASA lo scelse come il primo uomo destinato a mettere piede sulla Luna. Il 16 luglio 1969 alle 15:32 ora italiana il potente razzo vettore Saturn V si staccò dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center e diede il via all’Apollo 11. Giunta nell’orbita lunare, la navetta sganciatasi dai vari stadi del motore fece varie orbite attorno alla Luna e Armstrong e compagni poterono ammirare il luogo dell’allunaggio nel Mare della Tranquillità. Armostrong e Aldrin entrarono nel modulo lunare Eagle che iniziò la discesa verso la Luna. Si adagiò alle 22:17 ore italiane di domenica 20 luglio.
in foto: Credit: NASA
Gli astronauti avrebbero dovuto riposare e uscire sul suolo lunare la mattina seguente, ma Armstrong spinse per poter uscire dopo qualche ora, senza riposare. Dopo aver ricevuto l’ok dal centro di comando, Armstrong organizzò l’uscita e alle 04:56 minuti di domenica 21 luglio (in Italia) mise il piede sinistro sulla Luna pronunciando la frase che tutti conoscono. La passeggiata spaziale durò circa 2 ore e mezza, durante le quali assieme a Buzz Aldrin organizzò alcuni esperimenti scientifici piazzando gli strumenti sul suolo lunare. I due raccolsero oltre 20 chilogrammi di campioni lunari e lasciarono alcuni oggetti commemorativi in omaggio ai cosmonauti russi Yuri Gagarin e Vladimir Komarov e ai membri dell’Apollo 1, morti sulla piattaforma di lancio a causa di un incendio. Risalirono sul modulo lunare, si ricongiunsero al Columbia e tornarono sulla Terra, ammarando nell’Oceano Pacifico il 24 luglio.
L’ex astronauta Neil Armstrong
Dopo l’Apollo 11 Armstrong annunciò di non voler più tornare nello spazio. Nel 1971 abbandonò la NASA. Fece il professore di ingegneria spaziale, si dedicò alle indagini delle successive missioni spaziali (come l’Apollo 13) e fece il ruolo di portavoce per diverse aziende. Non accettò mai incarichi politici, anche se era molto corteggiato dai principali partiti americani. Si era sposato nel 1956 con Janet Elizabeth Shearon, conosciuta all’Università, con la quale ebbe tre figli: Erik, Mark e Karen. Quest’ultima morì quando aveva appena 2 anni a causa di una polomonite, ma la sua salute era già gravemente compromessa da un tumore. Divorziò dalla prima moglie dopo quasi 40 anni di matrimonio e si risposò con Carol Held Knight. Ha vissuto il resto dei suoi giorni nella sua fattoria nell’Ohio, fin quando non fu colpito dai problemi coronarici che lo portarono alla morte.