Un meteorite di diversi metri di diametro è esploso nei cieli dei Caraibi
Un piccolo asteroide con un diametro stimato di 4/7 metri è esploso nei cieli a Sud di Porto Rico. L’impatto, che ha generato un flash luminoso catturato dal satellite GOES-16 del NOAA, ha sprigionato un’energia pari a 3/5 chilotoni. I frammenti del “sasso spaziale” sono caduti in mare e non hanno causato alcun danno.
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Sabato 22 giugno un asteroide di piccole dimensioni è esploso nel cielo sopra al Mar dei Caraibi, circa 280 chilometri a Sud di Porto Rico. Il flash dell’esplosione, avvenuta alle 17:25 locali (le 23:25 in Italia), è stato intercettato dal satellite meteorologico GOES-16 dell’Amministrazione nazionale oceanica ed atmosferica (NOAA) statunitense. L’impatto con l’atmosfera terrestre è stato rilevato dalle stazioni a infrasuoni, grazie alle quali è stato possibile stimare il diametro del “sasso spaziale”, compreso tra i 4 e i 7 metri.
Nessun pericolo. Nel caso in cui riuscisse a raggiungere la superficie del nostro pianeta, un oggetto di queste dimensioni potrebbe provocare danni locali significativi, ma fortunatamente lo “scudo” atmosferico terrestre riesce a disintegrare completamente la maggior parte di essi. L’esplosione del piccolo asteroide, del resto, ha sprigionato un’energia tra 3 e 5 chilotoni, equivalente alla detonazione di 3mila/5mila tonnellate di tritolo. I frammenti dell’oggetto celeste sono finiti in mare e non hanno provocato alcun danno. Ad “ascoltare” l’impatto vi erano le stazioni di sorveglianza posizionate alle Bermuda in seguito al Trattato per la messa al bando dei test nucleari (Ctbt).
Evento raro. “A quanto pare è stato un evento fantastico”, ha dichiarato il dottor Frankie Lucena, esperto di asteroidi dell’Associazione Astronomica dei Caraibi (SAC). “Sebbene ogni giorno materiale proveniente dallo spazio entri nella nostra atmosfera, fortunatamente gran parte di queste rocce un po’ più grandi viene disintegrata da un intenso attrito”, gli ha fatto eco Eddie Irizarry, vicedirettore dell’ente caraibico. L’impatto di oggetti di queste dimensioni è comunque abbastanza raro, dato che se ne stima in media uno all’anno. Il 18 dicembre dello scorso anno ne esplose uno da 1.400 tonnellate per 10 metri di diametro sul Mare di Bering, sprigionando un’energia di 173 chilotoni, circa 10 volte quello della bomba nucleare fatta esplodere su Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale. Si trattava dunque di un oggetto potenzialmente molto più pericoloso di quello “bruciato” sui cieli caraibici.