Trovato il killer dei superbatteri resistenti agli antibiotici.
La resistenza agli antibiotici potrebbe avere le ore contate: un gruppo di ricercatori inglesi ha sviluppato un nuovo composto che visualizza e uccide i superbatteri che attualmente sono resistenti alle cure antibiotiche.
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A spiegarlo in nuovo studio sono gli scienziati dell’Università di Sheffield e del Rutherford Appleton Laboratory (Ral). Il team, guidato da Jim Thomas del Dipartimento di Chimica della Sheffield, sta testando nuovi composti sviluppati su batteri Gram-negativi resistenti agli antibiotici, tra cui l’Escherichia coli.
I ceppi batterici Gram-negativi possono causare infezioni tra cui polmonite, infezioni del tratto urinario e infezioni del flusso sanguigno. Sono difficili da trattare poiché la parete cellulare dei batteri impedisce ai farmaci di entrare nel microbo.
La resistenza antimicrobica è in effetti già responsabile di 25mila morti in Europa ogni anno e, a meno che non si affronti questa rapida minaccia emergente, si calcola che nel 2050 oltre 10 milioni di persone potrebbero morire annualmente proprio a causa di infezioni resistenti agli antibiotici.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito tra i suoi obiettivi la necessità di trovare nuovi trattamenti contro i batteri resistenti nella categoria “Priority 1 Critical” e ora il nuovo farmaco scoperto avrebbe una grossa gamma di opportunità.
“Poiché il composto è luminescente, si illumina se esposto alla luce. Ciò significa che l’assorbimento e l’effetto sui batteri possono essere seguiti dalle tecniche avanzate di microscopia disponibili al RAL”, spiega Jim Thomas. Questa svolta potrebbe portare a nuovi trattamenti vitali per superbatteri potenzialmente letali e al crescente rischio rappresentato dalla resistenza antimicrobica”.