Purtroppo ci risiamo: trovate altre 10mila api morte in Veneto!

0

Purtroppo ci risiamo: trovate altre 10mila api morte in Veneto!

Diecimila api sono morte a Musile, tra i fiumi veneti Piave e Sile. Gli insetti sono stati trovati sulla riva e per gli apicoltori, la colpa sarebbe dell’uso sconsiderato di diserbanti.
tratto da www.lifegate.it

10mila api morte sono state ritrovate dagli apicoltori di Musile, comune del Veneto compreso tra i bacini dei fiumi Piave e Sile. Le prove raccolte sinora fanno pensare che la colpa sia sempre dei pesticidi a base di neonicotinoidi. Gli apicoltori infatti denunciano da tempo l’uso di questi diserbanti spruzzati vicino ai fossi e corsi d’acqua, sostanze che inquinano fiori ed erba e di conseguenza avvelenano anche le api, trovate morte in massa davanti ai loro alveari.

api arnia

L’anno prima erano morte 20 mila api per arnia © Damien Tupinier/Unsplash

Non è la prima volta che nel basso Piave si assiste a una morìa del genere: a giugno dello scorso anno, infatti, dall’altra parte del Piave, nella provincia di Treviso, c’era stata una vera e propria strage con 60mila api morte, almeno 20mila per arnia. In quel caso un’indagine della procura di Udine aveva portato alla denuncia di 38 persone per inquinamento ambientale: l’utilizzo di neonicotinoidi e antiparassitari nei campi di mais avrebbe infatti causato uno spopolamento degli alveari. Proprio su questo punto, gli agricoltori friulani hanno annunciato una manifestazione di protesta nella città friulana con i loro trattori, perché stanchi di essere additati come unici colpevoli.

“In questi casi sono sempre i diserbanti a essere i primi incriminati. Probabilmente vengono usati neonicotinoidi, prodotti che sono stati già banditi in Paesi a noi vicini come la Francia. Sostanze che avvelenano le api e fanno loro perdere l’orientamento”, spiega l’apicoltore Italo De Pieri.

Le api sono sentinelle dell’ambiente e permettono la nostra sopravvivenza perché mantengono il ciclo di vita delle piante.“Certi segnali – continua- non vanno pertanto presi sottogamba o minimizzati perché potrebbero nascondere qualcosa di molto più grave per l’ambiente che ci circonda”.

Segnali preoccupanti, dunque, perché potrebbero non essere dei casi isolati, al contrario invece il tutto potrebbe sfociare in una vera e propria emergenza ambientale.

L’ecosistema delle api va tutelato perché molto delicato e fragile. Come sappiamo i pesticidi a base di neonicotinoidi inquinano tantissimo e non dovrebbero essere spruzzati vicino ai corsi d’acqua. Purtroppo in Italia sono vietati solo composti come il clothianidin, il thiamethoxam e l’imidacloprid, mentre la Francia mette tutti al bando tutti e cinque i composti

“Parliamo di sostanze che avvelenano le api e fanno loro perdere l’orientamento. Le api sono sentinelle dell’ambiente, senza di loro scomparirebbe anche il genere umano e la vita sulla terra perché verrebbe a mancare l’agente fondamentale per il ciclo di vita delle piante. Certi segnali non vanno pertanto presi sottogamba o minimizzati perché potrebbero nascondere qualcosa di molto più grave per l’ambiente che ci circonda”. Purtroppo però, come emerso dallo studio del Wwf sui dati Arpav, la vendita dei pesticidi è in crescita: nel 2016 si contavano 16.920 tonnellate in tutto il Veneto pari a 3,4 chili per abitante.

Share.

Leave A Reply