INGV: rilevata probabile esplosione in una cava in provincia di Viterbo
Le stazioni della Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV hanno registrato venerdì 10 maggio 2019 alle ore 12:52 italiane un evento sismico di magnitudo ML 0.9 (MD 1.9) inizialmente localizzato e valutato come un piccolo terremoto strumentale
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Mappa epicentrale dell’evento del 10/05/2019 in provincia di Viterbo. Sulla sinistra l’elenco dei terremoti localizzati dal sistema di acquisizione in funzione presso la Sala di Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunami dell’INGV, sulla destra i parametri ipocentrali ottenuti dopo la revisione delle registrazioni.
Una successiva analisi più approfondita dei sismogrammi delle stazioni sismiche che avevano concorso alla localizzazione ipocentrale dell’evento ha consentito di rivalutare il piccolo terremoto come la probabile registrazione di uno scoppio in cava, quindi direttamente collegato ad attività antropica nell’area circostante l’abitato di Proceno in provincia di Viterbo. Data la sua posizione, l’evento in questione è stato registrato da 9 stazioni sismiche ubicate nell’alto Lazio, in Toscana e in Umbria, come mostrato nella mappa epicentrale sopra (quadrati giallo-rossi in figura). Va precisato che l’incertezza con cui può essere effettuata una determinazione ipocentrale con i pochi dati a disposizione per un piccolo evento come quello descritto, non può essere minore di 1-2 km. Per questo motivo non è possibile asserire con certezza assoluta che la sorgente dell’evento sia una specifica cava. Se però esaminiamo i dintorni dell’epicentro calcolato troviamo una cava poco più a sud (a circa 1 km). È quindi ragionevole ipotizzare che sia quella la sorgente dei segnali rilevati e mostrati più avanti.
La mappa della figura sottostante mostra la posizione dell’epicentro calcolato, l’abitato di Proceno e la cava possibile luogo di origine dei segnali registrati dalle stazioni sismiche della RSN.

Mappa di dettaglio (da Google Earth) della zona di Proceno, in cui si vede in alto a sinistra l’epicentro stimato per l’evento (simbolo rosso con le coordinate), in alto a destra l’abitato di Proceno e in basso a sinistra la cava dove potrebbe essere stato effettuato lo scoppio, a scopi estrattivi. La distanza tra l’epicentro calcolato e la cava è di circa 1000 metri.
Le caratteristiche salienti che consentono di discriminare un piccolo terremoto da un evento legato ad attività di estrazione in cava (scoppio) non sono sempre così evidenti nelle registrazioni; inoltre nella Sala di Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunami la tempistica di comunicazione e di elaborazione degli eventi spesso non consente di soffermarsi troppo sui sismogrammi con analisi di estremo dettaglio, soprattutto per i microterremoti.
Proprio per questo motivo il Gruppo di Analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI) si impegna da più di un decennio nella rielaborazione in tempi piuttosto rapidi di alcuni di questi segnali; l’individuazione, ove possibile, dell’ubicazione sul territorio nazionale di cave estrattive ci consente di raccogliere informazioni per realizzare un catalogo più omogeneo e completo di registrazioni di piccoli eventi legati ad attività antropica e al tempo stesso di poter discriminare in tempi più rapidi tali eventi rispetto ai piccoli terremoti.

Sismogrammi dell’evento del 10 maggio alle ore 12:52 italiane, ordinati in ordine di tempo di arrivo dell’onda P. Sono riportate le componenti verticali del moto del suolo. Le barre verticali rosse indicano l’arrivo dell’onda P.