NASA,il 10 aprile atteso un annuncio rivoluzionario: la prima vera foto di un buco nero

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NASA, il 10 aprile atteso un annuncio rivoluzionario: la prima vera foto di un buco nero

Dopo due anni trascorsi a elaborare un’immensa mole di dati sul buco nero supermassiccio Sagittarius A*, gli scienziati del progetto Event Horizon Telescope sono pronti per un annuncio definito “rivoluzionario”. Il 10 aprile, infatti, assieme ai membri della Commissione Europea e del Consiglio Europeo della Ricerca terranno una conferenza stampa nella quale, con altissima probabilità, verrà mostrata la prima, storica immagine di un buco nero.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it

La prima fotografia di un buco nero verrà mostrata al mondo con altissima probabilità alle 15:00 di mercoledì 10 aprile, quando la Commissione Europea, il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) e i ricercatori del progetto EHT (Event Horizon Telescope) terranno una conferenza stampa per presentare un “risultato rivoluzionario” ottenuto dagli scienziati. Poiché il progetto internazionale Event Horizon Telescope è nato con l’obiettivo di analizzare e fotografare per la prima volta Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio sito al centro della Via Lattea (la nostra galassia), e poiché sono passati due anni dalla raccolta dell’immensa mole di dati per ottenere la storica immagine, non ci sono quasi dubbi sul fatto che finalmente, tra pochi giorni, potremo ammirare per la prima volta il vero aspetto di un buco nero.

Orizzonte degli eventi. I voracissimi buchi neri, che non lasciano sfuggire qualunque tipo di radiazione elettromagnetica, sono tecnicamente invisibili ai nostri strumenti, siano essi sensibili ai raggi X, alla luce visibile (ottici), agli infrarossi o di altro tipo. Ecco perché fino ad oggi non ne abbiamo mai visto uno. Ma allora come hanno fatto gli ambiziosi scienziati dell’Event Horizon Telescope a tentare la storica impresa? Tutto ruota attorno al concetto di “orizzonte degli eventi”. I buchi neri sono circondati da una sorta di “aura”, superata la quale non è possibile tornare indietro; si verrebbe irrimediabilmente risucchiati dal cuore di tenebra. Anche la luce non può sfuggire all’attrazione gravitazionale del buco nero, una volta superato il confine dell’orizzonte degli eventi. Si tratta di uno dei luoghi più turbolenti dell’Universo, dove vorticano miscele di gas e polveri mentre il buco nero continua a divorare materia, stelle comprese, la cui luce rappresenta un ulteriore ostacolo nell’osservazione dei misteriosi cuori di tenebra. È proprio questo confine che dovremmo riuscire a vedere nell’immagine dell’ETH. Il risultato non dovrebbe essere troppo dissimile dalla rappresentazione del buco nero Gargantua in Interstellar, cioè una sfera nera circondata da un anello luminoso di materia. A causa dell’effetto doppler, tuttavia, dovremmo riuscire a vedere solo una mezzaluna luminosa e non un anello completo.

http://www.lescienze.it/images/2019/04/10/151745463-b092a546-54d2-49d9-aef5-d39872a367e7.jpg

ECCO LO SCATTO STORICO Stai guardando la nuovissima immagine in primo piano di un buco nero. Questa immagine del buco nero M87, che si trova al centro della Vergine, è il risultato di uno sforzo internazionale di 2 anni. Rivela. per la prima volta, i contorni dell’orizzonte degli eventi di un buco nero , il punto oltre il quale nessuna luce o materia sfugge. M87 è distante 53 milioni di anni luce, al centro di una galassia lontana, circondata da nuvole di polvere e gas e altra materia, quindi nessun telescopio visibile potrebbe vedere il buco nero attraverso tutto quel materiale. Non è il buco nero più vicino, né il più vicino buco nero supermassiccio. Ma è così grande da essere uno dei due più evidenti che appaiono nel cielo della Terra. Per realizzare questa immagine, gli astronomi hanno collegato in rete i radiotelescopi di tutto il mondo per ingrandire l’M87 a una risoluzione senza precedenti. Hanno chiamato la rete combinata Event Horizon Telescope. Quel nome è appropriato perché questa immagine non è il buco nero stesso. I buchi neri non emettono radiazioni, o almeno non sono nemmeno lontanamente abbastanza luminosi da essere rilevati usando i telescopi esistenti. Ma ai loro margini, poco prima che la gravità diventi troppo intensa perché anche la luce scappi, i buchi neri accelerano la materia a velocità estreme. Questa materia, prima di cadere oltre l’orizzonte, si sfrega contro se stessa ad alta velocità, generando energia e splendendo. Le onde radio rilevate dall’Horizon Horizon Telescope facevano parte di quel processo.

Scatto storico. Per provare a immortalare Sagittarius A*, che ha una massa 4 milioni di volte quella del Sole e che dista 25mila anni luce dalla Terra, gli scienziati hanno usato una rete globale di strumenti, otto potentissimi radiotelescopi come il South Pole Telescope, l’ALMA in Cile e il James Clerk Maxwell alle Hawaii. Ad aprile 2017 si è conclusa la raccolta di ben 10 Petabyte di dati salvati in oltre mille hard disk, che in questi due anni sono stati accuratamente elaborati dagli scienziati per ottenere lo scatto che, se tutto è andato come previsto, dovremo ammirare mercoledì 10 aprile. Non resta che attendere i giorni che ci separano dall’annuncio già definito rivoluzionario: potrà essere seguito anche in diretta streaming su youtube sulla pagina della Commissione Europea.

L’evento si potrà seguire in diretta streaming: qui il link.

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