Anche le montagne respirano

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Anche le montagne respirano

La superficie terrestre si muove con spostamenti ciclici che ricordano i movimenti del sistema respiratorio di un essere vivente. Le reti di monitoraggio geofisico, come un gigantesco stetoscopio, sondano lo stato dei polmoni di Gaia.
di Roberto Devoti
ingvambiente.com

Avete mai sentito parlare dell’ipotesi Gaia? La Terra descritta da Lovelock negli anni ’80, immaginata come un complesso organismo vivente. Una culla che ci alimenta e ci protegge favorendo le condizioni ottimali per la vita, anche al variare delle condizioni esterne. La Terra-Gaia veniva intesa come un vero e proprio organismo vivente, capace di guidare e regolare le sue interazioni con l’ambiente.

Una recente ricerca ha scoperto i movimenti ciclici di un’ampia regione montuosa delle Alpi orientali che ricordano molto quelli del nostro sistema respiratorio. Gli studi sono stati condotti sull’altopiano del Cansiglio, a cavallo tra le province di Pordenone, Treviso e Belluno. Attraverso misure geodetiche effettuate con strumenti GPS affiancati da clinometri, è stato possibile determinare gli spostamenti del massiccio, registrandone  i movimenti analoghi a quelli di un respiro.

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Stazione GPS per il monitoraggio dei movimenti del suolo. L’antenna geodetica, protetta da un involucro a forma di cupola (radome), è ancorata al suolo attraverso un pilastrino di cemento.

I movimenti scoperti sono ripetitivi e coincidenti con le precipitazioni piovose. In seguito ad una forte pioggia si nota infatti una dilatazione dell’intero massiccio montano a cui segue una lenta e graduale contrazione, un vero e proprio respiro della montagna. Le frecce evidenziate in figura mostrano le direzioni del movimento in superficie nei punti dove sono installati i sensori GPS, concomitanti ad una forte precipitazione piovosa avvenuta nell’autunno 2011.

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La zona dell’altopiano del Cansiglio. Le frecce indicano la direzione dei movimenti misurati dal GPS in seguito ad una forte pioggia.

Dai dati raccolti in quelle occasioni, il gruppo di ricercatori INGV ha scoperto una stretta relazione tra lo spostamento orizzontale del terreno e la pioggia. In particolare, si è potuto comprendere che lo spostamento è proporzionale alla quantità di pioggia caduta. In queste condizioni, il movimento della montagna avviene in modo sincrono alla pioggia che lentamente si infiltra impregnando il massiccio. In questa fase la montagna si gonfia nelle direzioni delle frecce. L’acqua immagazzinata nelle cavità della montagna infine sgorga in … L’ARTICOLO CONTINUA QUI

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