Scoperto cosa ha causato il devastante terremoto di Mw 7.5 in Indonesia ed ecco perchè è importante per il futuro
Tratto da www.iflscience.com
Nel momento in cui un terremoto di magnitudo 7,5 ha colpito Palu, in Indonesia, lo scorso settembre, gli scienziati sono rimasti perplessi sulla devastazione che ha colpito una città di oltre 300.000 abitanti. Più di 2.000 persone sono morte a seguito del terremoto, della liquefazione del suolo, dello tsunami e delle frane che ne sono seguite, ma tale calamità non dovrebbe essere il risultato di un terremoto di magnitudo 7,5, e certamente non in questa zona. Ora, una serie di studi pubblicati su Nature Geosciences aiutano a spiegare perché, e cosa significa per eventuali prospettive future.
Un terremoto si innesca quando lo stress accumulato nella crosta terrestre colpisce il punto di rottura, facendo sì che le rocce su entrambi i lati di una faglia tettonica si spostino improvvisamente in direzioni opposte. Onde d’urto o onde di taglio, normalmente si irradiano attraverso la crosta a circa 3,5 km al secondo, agitando il terreno e causando anche i boati che spesso sono associati ai terremoti.
L’analisi ad alta risoluzione dei dati sismologici mostra che il terremoto di Palu si è verificato a causa di un rottura una velocità insolita di 4,1 chilometri al secondo, provocando un terremoto “supershear”, praticamente un boom sismico geologico. Si è mosso lungo la linea di faglia di 180 chilometri ad una velocità maggiore rispetto alle onde d’urto generate.
“Questa è la prima volta che osserviamo questa velocità così costantemente”, ha detto l’autore dello studio Jean-Paul Ampuero in una dichiarazione . “Questo terremoto ha funzionato nella gamma di velocità” proibita “e può essere considerato un evento di supershear, anche se non è veloce come quelli precedenti.”
(Sinistra) Lo sfondo colorato mostra lo spostamento del terreno dal terremoto di Palu. Il punto nero indica la città di Palu mentre la linea nera sottile mostra la faglia. I cerchi mostrano i punti che irradiano onde durante il terremoto, blu all’inizio e rosso alla fine. (Destra) Tempi e posizione dei “radiatori” del terremoto. © Han Bao et al., Nature Geoscience