Il Melomys rubicola è il primo mammifero estinto a causa del cambiamento climatico

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Il Melomys rubicola è il primo mammifero estinto a causa del cambiamento climatico

Purtroppo è ufficiale anche se Il governo australiano cerca di nascondere la notizia in una tabella. Opposizione e ambientalisti all’attacco
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Passando i melomys di Bramble Cay  (Melomys rubicola) dalla categoria “in via di estinzione” a quella di “estinto”, il governo liberal-nazionalista australiano del negazionista climatico Scott Morrison ha formalmente riconosciuto l’estinzione di un piccolo roditore endemico di un’isoletta corallina sperduta nello Stretto di Torres, tra l’Australia e Papua Nuova Guinea. Si tratta della prima estinzione conosciuta di un mammifero a causa dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo.

L’annuncio dell’estinzione del melomys di Bramble Cay  è però stato dato senza nessun clamore – anzi relegandolo in una citazione in una tabella riassuntiva (che pubblichiamo) – dalla ministra federale dell’ambiente Melissa Price che ha in qualche modo cercato di sminuire la portata della notizia parlando di altro. In una nota ufficiale che accompagna la tabella stessa, la Price annuncia che «Il governo si sta muovendo per attuare piani di recupero dettagliati per assistere due specie elencate nella strategia sulle specie minacciate, tra cui il Ratto coniglio dalla coda a pennello e il Ratto delle rocce dell’Australia centrale e le comunità ecologiche dei bacini  delle Littoral Rainforest e Coastal Vine Thickets nell’Eastern Australia e Clay Pans del Swan Coastal Plain nella Western Australia. Inoltre, la scorsa settimana, sulla base della solida scienza fornita dal programma di monitoraggio guidato dal Csiro, è stato necessario trasferire la volpe volante dagli occhiali dalla categoria vulnerabile a quella in via di estinzione della lista delle specie nazionali minacciate. L’innalzamento del rischio per la volpe volante dagli occhiali riflette la maggiore preoccupazione del governo per il suo futuro, dato che nell’ultimo decennio la popolazione si è dimezzata ed è stata pesantemente colpita da un recente evento di stress da caldo nel nord del Queensland. È importante lavorare con il governo del Queensland e la comunità più ampia per conservare questa specie».

E’ la stessa ministro liberaldemocratica a dire che «L’elenco delle specie è fondamentale per coordinare gli sforzi di recupero in tutti gli Stati e territori e si basa sui  425 milioni di dollari che, da quando è entrato in carica, il governo ha investito per proteggere e preservare le specie più minacciate dell’Australia. Il Ratto coniglio dalla coda a pennello vive nelle zone monsoniche dell’Australia settentrionale, mentre il Ratto delle rocce dell’Australia centrale si trova principalmente nel Northern Territory. L’elenco garantisce un quadro programmato e logico per coordinare gli sforzi di conservazione tra governo e gruppi di interesse chiave e si basa su indagini scientifiche dettagliate. Sulla base del parere del comitato di esperti, ho anche deciso di affinare la quotazione di dieci specie minacciate. Qualunque uplisting mi riguarda, ma ho una grandissima fiducia nella scienza e nella pianificazione che riguarda il monitoraggio e il sostegno del nostro ambiente, della sua flora e fauna e nella forza di questi piani nel proteggere le nostre specie native. La nuova scienza inclusa nelle valutazioni di quotazione e consigli di conservazione per queste specie ci aiuterà a migliorare i nostri sforzi di recupero, ad allineare ulteriormente tali sforzi con i governi statali e territoriali e ad assicurare che stiamo ottenendo i massimi benefici per le specie interessate». Non una parola sul fratto estinto.

Geoff Richardson, un funzionario del dipartimento dell’ambiente, ha dichiarato che  le attività di ricerca intraprese dal 2014 – «incluso un viaggio abbastanza veloce nel 2015» – non hanno più trovato esemplari di melomys nel loro unico sito noto di Bramble Cay  e ha evidenziato che «Dichiarare la sua estinzione non è stata una decisione da prendere alla leggera, Per esserne assolutamente certi, passa sempre del tempo mentre vengono raccolte le prove».

la lista federale dell’estinzione presentata dalla Price arriva quasi tre anni dopo che il governo del Queensland aveva dichiarato estinto il melomys di Bramble Cay , aggiungendo una frase che non piace proprio al governo federale: «La fine dei melomys probabilmente rappresenta la prima estinzione dei mammiferi registrata a causa dei cambiamenti climatici antropogenici».

Il Melomys rubicola è infatti il simbolo di un problema che il governo neoliberista e nazionalista di Morrison non vuole affrontare: viveva su un’isola di soli 5 ettari e alta meno di 3 metri sul livello del mare, il che lo rendeva vulnerabile ai cambiamenti climatici. Il “recovery plan” del 2008 avrebbe dovuto consentire di salvare gli ultimi esemplari rimasti, ma asseriva che «Durante la vita di questo piano, le probabili conseguenze dei cambiamenti climatici, compreso l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste tropicali, non avranno probabilmente alcun impatto significativo sulla sopravvivenza dei  melomys di Bramble Cay». E’ finita con l’estinzione della specie che si voleva salvare.

Tim Beshara, direttore per la politica federale di  Wilderness Society, ha detto al Sydney Morning Herald che «La preparazione per il piano è stata limitata e non è mai stata rivista fino al suo completamento nel 2013. Il melomys di Bramble Cay era un piccolo ratto marrone, ma era il nostro piccolo ratto marrone ed era nostra responsabilità assicurarci che sopravvivesse. E abbiamo fallito».

Anche secondo Kylie Jonasson, del dipartimento dipartimento dell’ambiente, «Avremmo potuto impegnarci prima nel caso con il governo del Queensland, o viceversa».

La laburista Leeanne Enoch, ministro dell’ambiente del Queensland,  attacca il governo federale conservatore: «L’estinzione di questo animale dimostra che, in questo momento, stiamo vivendo i reali effetti del cambiamento climatico. Abbiamo costantemente invitato il primo ministro Scott Morrison e Melissa Price a dimostrare la loro leadership sui cambiamenti climatici, invece di seppellire la testa sotto la sabbia. Quante altre specie dobbiamo perdere perché il governo federale agisca?»

Dopo gli attacchi degli ambientalisti e dell’opposizione, la Price è stata costretta a fare una imbarazzata dichiarazione sull’estinzione del ratto endemico:  «E’ incredibilmente deludente quando una specie è ufficialmente dichiarata estinta e, per un po’ di tempo, tutti hanno temuto il peggio, dato che i melomys di Bramble Cay non erano stati avvistati dal 2009. Le nostre agenzie continueranno a concentrare i loro sforzi sulla protezione delle specie identificate come prioritarie, sostenute dall’investimento governativo per 425 milioni di dollari nei programmi per le specie minacciate».

Ma la senatrice dei Greens Australia Janet Rice, presidente della commissione di inchiesta del Senato sulla crisi di estinzione degli animali in Australia, ha risposto che «Il Paese ha già il peggior tasso di estinzione dei mammiferi al mondo e uno dei più alti tassi di estinzione globale. Il business as usual è la condanna a morte per i nostri animali minacciati» e ha fatto notare che anche nell’aggiornamento della lista degli animali a rischio pubblicata dalla  Price notando «La volpe volante dagli occhiali è stata solo l’ultima specie spostata nella categoria in via di estinzione. L’estinzione del Melomys  di Bramble Cay dovrebbe essere una tragedia nazionale, e l’incapacità del governo Morrison di proteggere i quasi 500 animali australiani minacciati di estinzione è un’assoluta disgrazia. Il dipartimento per l’ambiente afferma di aver appreso da questa estinzione e di prende sul serio l’estinzione, ma se fosse serio dovrebbe condurre una revisione immediata di come è potuto succedere».

Anche per John Woinarski, un professore alla Charles Darwin University che ha pubblicato studi come “The contribution of policy, law, management, research, and advocacy failings to the recent extinctions of three Australian vertebrate species” sui melomys e altre specie a rischio estinzione, attacca il governo federale: «L’incapacità di assegnare la responsabilità primaria a un’agenzia sembra essere un fattore critico nella morte dell’animale. Dei rispettabili funzionari non hanno capito l’urgenza e quanto prevedibile e prevenibile fosse l’estinzione.  Ogni volta che c’è un’estinzione, dovrebbe essere obbligatorio che ci sia l’equivalente di inchiesta del coroner per capirne la causa, i difetti e sviluppare i miglioramenti sistematici in modo che i problemi non si ripropongano».

Il Melomys  di Bramble Cay  è l’esempio di una delle maggiori sfide che hanno di fronte i difensori della biodiversità in Australia: di solito le specie a rischio vivono in n aree remote, sono poco note all’opinione pubblica e non  hanno il carisma di animali come i koala. Woinarski aggiunge che «Un altro problema  è che i programmi di conservazione sono dipendenti da cicli di finanziamento “volubili”, mentre avremmo bisogno di lavorare su decenni o su scale generazionali».

Tony Burke, portavoce federale per l’ambiente dell’Australian Labor Party, conclude: «La fine della Melomys è un forte richiamo alla necessità di leggi ambientali forti. Non è sufficiente mettere una specie in una lista. Il piano di recupero deve essere adeguatamente progettato, applicato e regolarmente aggiornato».

Vedremo se il Partito Laburista cambierà davvero marcia su ambiente e clima – anche rispetto ai governi laburisti del passato – quando, come prevedono i sondaggi, tornerà presto a governare l’Australia.

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